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Il Pci a Vigata, che ridere
Due fratelli vanno alla guerra, e ritornano – anche se non sono più quelli di prima. L’asino “Mussolini” è testardo, come tutti gli asini, ma di buon cuore. E la Provvidenza è all’opera.
Un racconto consolante il primo: un racconto “arabo”, di animali con forte personalità, e della storia, o incrocio di destini, sempre in qualche modo provvidenziale. Dalla raccolta “La Regina di Pomerania”.
Il secondo, dalla raccolta “Gran Circo Taddei”, l’ultima di Camilleri, dà la vera vena politica dello scrittore, che è l’irrisione – non il comunismo di cui si voleva devoto. Una serie di “tipi” politici locali, comunisti, e liberali e democristiani attorno alla sezione del Pci, che destrutturano ogni politica, fra lazzi, scherzi e stupidità.
La riedizione della “Confessione” conferma che lo speciale linguaggio di Camilleri andava anche contro il senso comune, oltre che contro la dialettale sintassi, con “vigàtesi” per abitanti di Vigàta. Che non era dunque un refuso della prima edizione.
Andrea Camilleri, Le scarpe nuove
La confessione, La Repubblica, gratuitamente col giornale
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