La morte dell’opinione pubblica in Italia
Mobilitazione generale e toni catastrofisti dei giornali sul
referendum per il taglio dei parlamentari. A ogni evidenza troppo tardi, dopo
tanta antipolitica giornalistica. “Gli italiani” non vedono l’ora di punire i
loro parlamentari - eccetto i 5 Stelle e i Leghisti, che sono invece in gamba.
E se anche gli altri italiani prevarranno col no, i giornali non se ne
gioveranno – i buoi, come si suol dire, sono scappati, i buoi-lettori.
Mobilitazione e sconcerto da costituzionalisti? O i media
hanno scoperto che l’antipolitica che da quarant’anni impongono non paga? Non
paga i giornali, che hanno distrutto l’opinione pubblica, sulla quale si
reggevano – e altrove si reggono, per esempio negli Usa del pur antimedia
Trump.
Troppo sottile questa analisi? Probabilmente sì. Ma è quello
che si vede. I giudici dell’antipolitica se ne sono serviti per le carriere,
sempre meglio che lavorare. I giornali che gli hanno fatto da tappetino sono
ridotti al caporalato – pagano un articolo meno di quanto Stagno d’Alcontres a
Milano pagava, all’ora, i suoi africani (che non licenziava, ne voleva perfino
di più).
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