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L’asino del referendum o Zagrebelsky for president
Strabiliante lettura questa mattina su “la Repubblica” a proposito del referendum che taglia di un terzo i parlamentari. Il costituzionalista Zagrebelsky si fa l’asino di Buridano, quello che filosoficamente non può decidere fra due opzioni uguali. E vanta sia le ragion del si che quelle del no. Un capolavoro di cerchiobottismo, ma tipo farsa – forse utile a candidare il costituzionalista al Quirinale. Quando si sa che il referendum è antiparlamentare.
Il referendum è un attacco al Parlamento. Un altro, dato che in questi due anni e quasi mezzo di governo grillino il Parlamento è stato eliminato di fatto, complice Mattarella, con i decreti legge e i dcpm (e dcpm “salvo intese”, decreti cioè senza contenuti precisi, da variare a piacimento…). Proposto da partiti che hanno fatto in pochi mesi governi di un colore e del colore opposto, prima di destra e poi di sinistra. Governi che si sono distinti entrambi, quello di destra e quello di sinistra, per fare a meno, complice Mattarella, del Parlamento. Dove vanno per metterlo a tacere con rapidi voti di fiducia – indifferentemente di destra o di sinistra. Mentre legiferano a piacimento, per la bottega e per gli amici, senza nessun controllo – una delle funzioni del Parlamento è il controllo degli atti governativi.
Peccato che “la Repubblica” voglia farsene pagare la lettura, sarebbe un divertimento, il “no ma sì” è perfino esilarante.
https://rep.repubblica.it/pwa/commento/2020/08/22/news/referendum_se_la_costituzione_resta_nascosta_dietro_una_diatriba_tutta_politica-265250596/
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