martedì 18 agosto 2020

L’Italia (filosofica) non ama lo scetticismo

Rensi curiosamente sostiene che lo scetticismo non è italiano. Un saggio di politica accademica, degli studi e dell’insegnamento, più che un pensiero scettico o sullo scetticismo.
Lo scetticismo è la posizione naturale del filosofo, spiega: una parola che nell’origine, il greco skeptikós, “sottile osservatore”, dice tutto. Per questo non piace in Italia, alla filosofia italiana?
Il dubbio è un’accusa: in Italia si può essere di tutto, idealisti, pragmatisti, metafisici, positivisti, rivoluzionari e\o conservatori – persino conservatori o qualcosa del genere – ma non ci si può dichiarare scettici. Cassata la definizione di scettico, quello che sostiene la “singolare fede” dell’impossibile verità o falsità di una qualsiasi proposizione.
Argutamente presentato in questi termini da Armando Torno – che fa un’eccezione per Mario Dal Pfra, per il suo studio dello scetticismo greco.
Giuseppe Rensi, Apologia dello scetticismo, La vita felice, pp. 134 € 10,50

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