L’Italia fuori dal Mediterraneo
Da Kastellorizo (Calsterosso), e tutto il Dodecaneso, Rodi compresa, a Cipro e alla Libia, il Mediterraneo orientale (in turco “il Mediterraneo”) torna a influenza turca, come un secolo fa. Col sostegno della Germania, come un secolo fa – poco più, 110 anni fa. La Francia tenta una contrapposizione, come un secolo fa, dal Libano-Siria. L’Italia, invece, non c’è.
È una diagnosi semplificata, questa della Farnesina, ma nel giusto per l’Italia: perduto il riferimento americano, già con Obama e di più con Trump, la diplomazia italiana non ha altre sponde. Ha accettato l’asse turco-tedesco per l’immigrazione, col finanziamento miliadario di Erdogan imposto da Angela Merkel, mentre si lesinano i milioni in Libia e in Tunisia. E per la guerra a Haftar. E ora si trova a mendicare il permesso turco per le ricerche petrolifere del gruppo italiano Eni. Il permesso turco in Libia. Mentre con la Francia il conto non stato chiuso, dopo la guerra ormai dieci anni fa per la presunta liberazione della Libia, in realtà dalla presenza italiana più che da Gheddafi.
Dieci anni fa l’Italia fu in buona misura protetta in Libia dagli Stati Uniti di Obama e Hillary Clinton. Stante la stretta collaborazione militare instaurata nell’area già da Spadolini con Reagan, e riaffermata da D’Alema con Condoleezza Rice e il presidente Bush jr.. Ora è praticamente fuori dal Mediterraneo, si constata mestamente alla Farnesina su ogni dossier.
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