Miniera Camilleri
La “trovatura” – il tesoro nascosto
sottoterra - è la fregatura. E tutte le magie della maga riescono. Il lettore
lo sa, ma la suspense resta
inalterata: Camilleri sa costruire anche in poche pagine caratteri e situazioni
intriganti, benché comuni – almeno così s’immaginano.
Un racconto di paese, della maga itinerante
che riceve. Nella lingua di paese, anche se inventata, come il paese. Ma caratteri
verosimili, e così pure la lingua: sorprendentemente suona vera – i racconti in
vero dialetto di Pirandello sono quasi incommestibili al confronto.
Altra bizzarria, come altrove in
Camilleri, è che i caratteri sembrano realistici ma sono caricaturali. Qui il tonto
è il duro, il capomafia.
Il racconto è tratto dalla
raccolta “Gran Circo Taddei”.
Andrea Camilleri, La Trovatura, pp. 47 gratuito con “le
Repubblica”
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