Ombre - 527
I
tamponi a Linate e Orio al Serio, molte migliaia ogni giorno, la sanità
milanese li ha affidati in convenzione al Gruppo San Donato. Finita la moria,
la sanità torna tranquillamente privata in Lombardia, dove ci sono soldi senza
investimenti.
Il
Gruppo San Donato figura presieduto dall’ex erede di Berlusconi Alfano, ma è di
solidi interessi lombardi, attorno alla famiglia Rotelli e banca Intesa. Consigliere
d’amministrazione è l’ex ministro leghista Roberto Maroni, nominato dalla famiglia
Rotelli appena ha concluso l’esperienza politica alla presidenza della Regione
Lombardia, responsabile della sanità.
Il
presidente del consiglio Conte celebra da solo ad Amatrice i quattro anni del
terremoto, che fece alcune centinaia di morti e rase al suolo il paese. Da
solo, essendosi gli abitanti sopravvissuti
rifiutati di partecipare, dato che il governo ha fatto praticamente
nulla per la ricostruzione. Così il presidente del consiglio ha avuto le
immagini tutte per lui: farsi vedere è tutta la politica.
A
dieci giorni dall’inizio della scuola il governo se ne accorge. “Conte richiama
i ministri: la scuola vi riguarda tutti”, tuona dai giornali. Che colpe ha
l’Italia per meritarsi i fresconi al governo? Con l’appoggio del Pd, per giunta.
Non
si sa bene se, ma il malessere che ha colpito Navalny, Grande Oppositore
autodichiarato di Putin, è compatibile con un veleno. I medici tedeschi non si
sottraggono ma si cautelano – dicono l’una e l’altra cosa, Navalny è stato
avvelenato, ma forse no. E questo è tutto.
Ci
sarebbero molti argomenti contro Putin e la Russia, ma solo questi, di questo
genere, roba da thriller, si fanno
valere. Per dare ragione a Putin, che l’Europa è una fanfaronata?
Naturalmente,
essendosi Navalny comodo espatriato a Berlino, non manca il monito di Angela
Merkel a Putin, naturalmente severo. Tacendo che i due fanno affari “a tinchité”, direbbe
Camilleri, a iosa, in abbondanza, contro moniti e fulmini americani.
Fa
senso trovare in edicola “L’Espresso” più smilzo dello smilzo raccontino di
Camilleri che “la Repubblica” regala la domenica. Possibile che in Italia non
ci siano grandi temi, grandi discussioni, importanti novità, politiche, sociali,
culturali, che un settimanale debba o possa meglio trattare? Come ce ne sono in
Germania, in Francia, negli Usa, perfino nella
stessa retriva Inghilterra. Non ce ne sono – Di Maio? Grillo? Conte?
Lampedusa? Il covid? L’orizzonte è basso.
Molinari
a “la Repubblica” e il gossip quotidiano
tra Di Maio e Salvini, l’aeropago italico, si riduce da otto a due-tre
paginette - e se ne potrebbe fare a meno. Mentre le due paginette,
burocratiche, di Esteri diventano sette-otto, e sappiamo infine qualcosa di
quanto avviene nel mondo. Ma i lettori del quotidiano – che pare siano
soprattutto lettrici - sembrano non gradire, a giudicare dalle prime settimane
di vendite. È un mondo afflitto, orfano, vedovo?
“La
Repubblica” ha scoperto perfino l’Africa. Che è poi il posto da dove vengono
tutti quegli immigrati che sbarcano di notte a Lampedusa. Ma neanche questo
smuove i lettori del quotidiano, il coté umanitario,
del business ong.
Segato
dai 5 Stelle nelle regioni dove aveva bisogno di un aiutino per vincere fra un
mese, il Pd corre generoso in soccorso della 5 Stelle Raggi a Roma. Il Pd di
Zingaretti, che è romano. E quindi sa che Raggi è un fallimento totale. Ma
Raggi ha speso molto e moltissimo nelle ultime settimane per recuperare, manti
stradali, piste ciclabili, appalti, assunzioni (vigili, bidelli, netturbini,
autisti Atac): è questo che ha convinto il Pd romano – quello che andò dal
notaio per far dimettere il suo sindaco, Marino, che non voleva intrallazzi?
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