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Sherlock Holmes a Bagnaia, provincia di Viterbo
Arthur Conan Dole
“disincarnato” (morto) vive. In mezzo ai
familiari, le due figlie con più continuità, la medium, il marito della medium
trascrittore, e qualche simpatizzante. Testimoni che partecipavano alle sedute
spiritiche, e possono quindi garantire la verità del processo verbale che qui
va sotto il nome dell’autore di Sherlock Holmes – quasi tutto estranei a ADC,
soprattutto la medium e il marito trascrittore, quindi non a conoscenza dei
suoi atti o pensieri.
Cosa ha detto e fatto Conan Doyle
dopo morto, raccontato da lui stesso. Proprio lui, il creatore dello scientista
Sherlock Holmes. L’ha raccontato alla medium Grace Cooke, e il marito Ivan Cooke
lo ha trascritto. Grande eloquenza, sentita e operante, la solita materia delle sedute
spiritiche, cieli, paradisi, reincarnazioni, buoni consigli e buoni sentimenti,
una o due scoperte (Francesco Bacone era un Saggio Rosacroce, col nome di
Maestro R.), citazioni, anche dal “Popol Vuh”, e riflessioni: che senso ha p.
es. l’eternità, massa informa di coscienza, “come un uovo senza il guscio”? Le
solite scemenze – la guarigione dalle malattie attraverso i raggi di vibrazione:
primo compito della guaritrice sarà di scoprire il colore con cui vibra il suo
cliente, il giallo indica tubercolosi, il rosso avvelenamento del sangue, il
viola cancro, l’azzurro il sistema nervoso. E con una particolarità, la cosa
che più ne resta, riconducendo l’aldilà di ACD a Bagnaia nei monti Cimini.
Proprio, in provincia di Viterbo.
Più interessante è il
contorno. È la Fratellanza Polare che indica a ACD la via della testimonianza,
creata a Parigi da “un giovane romano”, in un data imprecisata, attorno alla
prima guerra mondiale. Nel 1908 il giovane ha incontrato a Viterbo un vecchio
saggio, padre Giuliano, una sorta di eremita, che gli affiderà, “al momento
dell’addio, alcuni fogli ingialliti dal tempo. Si trattava di un piccolo frammento
del «Libro della Scienza della Vita e della Morte». Le pagine contenevano un
sistema aritmetico che permetteva di ottenere risposte a qualsiasi domanda”.
Due anni più tardi, in un momento di difficoltà, il giovane consulta il manoscritto
e ne ottiene una risposta “sorprendentemente corretta e piena di grande
saggezza”. Dopo qualche tempo, l’“Oracolo della Forza Astrale”, come il testo è
ora denominato, “comandò al giovane e ad un suo amico di andare a Parigi e di
iniziare un gruppo che si sarebbe chiamato «Fratellanza Polare»”. Lo fecero,
aprirono una sede della Fratellanza in “splendidi locali nella Avenue Junot,
sulle pendici occidentali di Montmartre”, e stamparono una rivista mensile, “Bulletin
des Polaires”, che “raggiunse una tiratura di diecimila copie”. Col privilegio
di indirizzare ACD dopo morto.
Un libro già tradotto nel
1983, che sempre si ristampa. Sottotitolato “a cura di Ivan Cooke, scritto
medianicamente da Grace Cooke”. Ivan si dice uno che “da ragazzo aspettava con
ansia l’arrivo di «Strand Magazine»”, il mensile che rese celebre Sherlock
Holmes. Grace Cooke si definisce “nota medium, scrittrice e veggente”, che fin
da bambina ebbe a “custode” Aquila Bianca, da cui ebbe il nome di “Minesta”, arrivata
allo spiritismo per l’incontro con Estelle Stead, direttrice della biblioteca
Stead Boderland in Smith Square, Westminster, vicino allo Psychic Bokshop, la
libreria spiritualista aperta da ACD e affidata alla figlia Mary.
Arthur Conan Doyle, Il libro dell’aldilà, Edizioni Mditerranee,
pp. 134 € 13,50
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