lunedì 7 settembre 2020

Appalti, fisco, abusi (182)

Il governo progetta di fare di Mediobanca un asset non scalabile, con la golden power, sia pure light. Un bene nazionale, un campione? Mediobanca che ha consegnato all’affarista Bolloré Tim e Mediaset, la rete digitale e i contenuti. Tim che s’intasca un esosissimo canone, mensilmente (aveva tentato con i 28 giorni, per un tredicesimo canone…), e produce conti sempre in affanno.
Una quinta colonna? Che altro danno deve fare Mediobanca?
 
Mediobanca inevitabile richiama Cuccia. Che l’ha fatta ricca a spese di tutti i grandi gruppi cui si applicava, come banca d’affari unica e sola in Italia: Montedison, Olivetti, la Fiat a più riprese, che ha messo fuori praticamente del mercato dell’auto, come già con Olivetti all’inizio del mercato dei personal, e ci ha provato pure con Eni, via Montedison. Un genio, del male - la Lombardia si è salvata ricorrendo alla Cariplo: credito confessionale, ma non peloso, che sarà il pezzo forte di Banca Intesa.
 
La Tari è raddoppiata – come minimo - dal 2007. Per il business della raccolta differenziata. La quale, dovendo ogni parte, carta, vetro, umido, plastiche, lattine, produrre un riutilizzo, dovrebbe costare di meno e non di più.
La Tari costa di più non a beneficio dei Comuni, a beneficio delle ditte di raccolta.
 
Anche l’acqua è mediamente raddoppiata di costo, più che raddoppiata, dal referendum del 2011 che la dichiara bene pubblico inalienabile. Anche se in molte aree, e specialmente al Sud, in Puglia, Sicilia, Calabria, manca. Non da ora, ma ora il deficit si è aggravato. D’estate. Quando se ne avrebbe più bisogno per l’igiene personale.

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