domenica 27 settembre 2020

Appalti, fisco, abusi (186)

Nel “settembre nero” di Borsa, che si è mangiata una buona metà della ripresa estiva dei mercati azionari, il ribasso medio è un trend che attraversa un’altalena di rimbalzi. Per tutti i  titolo eccetto uno, Unicredit. Era a 8,31 a inizio mese, è a 6,74 (cioè a metà della quotazione ante coronavirus) , per sfilacciamento costante. I titoli bancari, come gli industriali, vanno anch’essi in altalena in Borsa, un giorno superrialzi, un giorno superribassi. Intesa, Bpm, Bper, Mediobanca scendono e salgono,  eccetto Unicredit. Anche se non è cambiato nulla – a parte il passaggio indolore del piano esuberi, che avrebbe dovuto favorire il titolo. I conti sono gli stessi, i piani pure, Unicredit deve passare di mano? Non è possibile, forse deve solo comprare il Monte dei Paschi fallimentare.
 
Da un anno ormai, abbondante, si dà in vigore il rebate fiscale sugli acquisti con carta di credito. Mentre invece non c’è niente, solo chiacchiere.
E perché non un rebate con i pagamenti bancomat – se la misura è di polizia, la tracciabilità, per chi compra e per chi vende? Lavoriamo per le banche, commercianti, acquirenti e fisco, uniti nella lotta?
 
Fuoco di sbarramento coordinato contro il presidente dell’Inps che osa aumentarsi lo stipendio da 62 mila euro, lordi, una sorta di soglia di povertà dirigenziale, lo stipendio di un dirigente di prima nomina, un terzo di quello dei suoi 40 (quaranta) direttori generali, a 150 mila. Uno scandalo? Un attacco all’Inps?
L’Inps è il maggior assicuratore italiano, di gran lunga – anche nel ramo vita. L’attacco viene dai giornali di Exor e di Mediobanca.
 
La richiesta periodica dei dati personali, ogni due anni, per dire che “io sono io”, in banca, all’assicurazione, con le carte di credito, “ai fini dell’antiriciclaggio” è una sciocchezza, e tutti lo sanno. È un sopruso, in quanto obbliga a perdere ore e giorni, oltre che attenzione, ora imponendo anche la pec, per dichiarazioni che nessuno utilizzerà mai – quando non uno spreco di carte, specie in banca, dove raccolgono queste assicurazioni in montagne che nessuno, anche volendolo, potrà consultare mai (anche perché non vengono archiviate). Senza contare che uno è sempre se stesso, finché vive.
Si impongono queste vessazioni, nel nome dell’antiriciclaggio antimafia per non fare i controlli veri?

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