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I nemici degli italiani
I nemici siamo noi. Siamo il prodotto di secoli di invasioni,
siamo quello che gli invasori via via sono stati, stratificazioni, l’Italia è
sempre stata occupata, dalla fine dell’impero romano. Sottinteso: così va il
mondo, non dobbiamo preoccuparci se una nuova invasione si prospettasse?
Un paradosso. Le occupazioni possono essere benefiche.
L’Italia lo sa, che è stata occupata e anche occupatrice. Con beneficio tutto
sommato, oltre che dell’Italia, della Gallia, la Germania, la Spagna,
l’Inghilterra, la Romania eccetera, e di tutto il Medio Oriente, Nord Africa
compreso, nonché della ex Dalmazia, di Cipro e di Creta, delle isole joniche, e
fino al Dodecaneso dopo l’impero ottomano, specialmente Rodi. L’imperialismo ha
le sue ragioni, per quanto “straccione”.
Ma è un errore. È un errore storico proporre ogni invasione
come una fine della storia, dopodiché, dopo qualche tempo, una nuova
ricomincia, è ricominciata. Dove? Non nella storia, nemmeno in quella
dell’Italia. E c’è un dovere di difesa, morale e anche democratico, popolare –
la linea è comunque sempre quella: “Graecia capta ferum victorem cepit”, che il nuovo impari dal vecchio, almeno un poco.
Amedeo
Feniello-Alessandro Vanoli, I nemici
degli italiani, Laterza, pp. 113 € 10
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