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Non c’è che dire al centenario del Pci – la sinistra scomparsa in Italia
Non si annuncia niente per i cent’anni del
partito Comunista Italiano, il prossimo 21 gennaio. Un convegno, una ricerca,
una testimonianza, una revisione. Un film, un documentario. Niente, di un partito
che ha condizionato la storia della Repubblica. Con l’errore tragico di una partito
che si è legato all’Urss di Stalin e Breznev, contro di fatto l’Italia. E con la guerra di Berlinguer a qualsiasi
sinistra che non fosse lui – a favore di Andreotti e poi, dopo aver governato
con Andreotti, resuscitando l’ambigua “questione morale” della Destra Storica.
Ma c’è anche il dissolvimento di una forza
politica di sinistra in Italia, caso unico in Europa – il Pd è solo una (piccola)
Dc. Di più, si è arrivati al voto popolare di sinistra che si riversa, al
meglio, su Grillo (al meglio per modo dire, Grillo è sodale di Farage e altri parafascisti, da Maduro al Donbass), oppure sulla destra radicale dichiarata, la
Lega e l’ex Msi – i flussi del voto popolare e operaio sono impressionanti.
Il fatto è che non è crollato solo il Pci, col
Muro. È crollata ogni impalcatura politica, di appartenenza o di studio. Questo
è curioso: niente Pci niente politica? Il fatto è che il Pci aveva monopolizzato le coscienze, che ora sono sterili,
non sanno più pensare – studiare, capire, immaginare, proporre, programmare. Se
non il ridicolo liberalismo (di fatto liberismo, sudditanza agli interessi, i
più sordidi) di Luigi Berlinguer o Bersani. O l’oltranzismo (nientismo, di
fatto populismo) dei De Masi, Saviano et
al., su immigrati, mafie, giovani, ambiente, di quelli che non sanno cosa
vogliono ma lo vogliono tutto e subito.
Cessato il Pi non c’è più intellettualità. Che era presunzione e
algore, ma anche fibrillazione di idee, e comunque un minimo di discussione. Il
partito Socialista nacque in Italia nel 1892 dall’incontro fra il Partito Operaio
Italiano di dieci anni prima e gli intellettuali milanesi che ruotavano
attorno a Turati. Ora non solo non c’è un Partito Operaio Italiano ma non si
pensa più: cosa dire, in effetti, al centenario?
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