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giovedì 17 settembre 2020

Ombre - 530

Stefano Tomassini tenta da giorni su “la Repubblica” di drammatizzare il 20 settembre, “la storica battaglia” per Roma capitale. Mentre il problema con Roma è che è diventata capitale perché lo era – per destino immemorabile. Non ha mosso un dito e non ha cambiato un’acca.
 
Zingaretti si accorda con Conte per far durare il governo anche dopo il referendum e le elezioni regionali, come che vadano. Un’intesa che lascia il tempo che trova – se al referendum il no ribaltasse i pronostici, contro i due partiti al governo, e qualche regione passasse dal Pd al centro-destra, Mattarella non potrebbe non tenerne conto (ci penserebbero comunque i 5 Stelle). M l’“accordo” è presentato da “Corriere della sera” e “la Repubblica” come un atto da statisti: il futuro è assicurato - non quello dei giornali, e si capisce.
 
Carlo Debenedetti più sfrontato che suonato va da Gruber e insiste sulla patrimoniale – che a uno in affari mobiliari come lui gli fa un baffo. Ma non solo: “Io sono cittadino svizzero”, vanta, “e in Svizzera si paga una patrimoniale, con aliquota modesta ma annuale”. Sulla villa di Sankt Moritz, e il palazzo a Lugano. Forse lui non ha casa in Italia, e nemmeno il conto corrente, poiché non sa delle patrimoniali in Italia, modeste ma costanti.
Ma come fa un uomo a essere così tanto virtuoso?
 
I quattro arrestati per l’assassinio a calci e pungi a Colleferro del ragazzo intervenuto in una rissa per difendere un amico godono del reddito di cittadinanza. Benché sui social si raffigurino nei siti più costosi, intenti a bere champagne. Ma questa notizia è stata a lungo confinata ai giornali moderati, i tg Rai e i grandi giornali la trascuravano – anche se i media, si dice, hanno bisogno di sensazioni forti. Il reddito di cittadinanza è di sinistra?
 
“Ma questo non è il Bronx”, “la Repubblica si fa dire dopo l’assassinio a pugni di Willy Monteiro. Il Bronx, a Colleferro?
E nel Bronx ammazzano i ragazzi a calci e pugni, arrivando a freddo, chiamati da un compare?
 
Il pil pro capite scende quest’anno da 29.349 euro del 2019 a 26.481 circa. Il debito pro capite sale da 39.562 euro a 42.079. Ancora uno sforzo, e il debito può raddoppiare il reddito.
 
Dombrovkis, l’ex primo ministro lettone che ha impoverito il suo paese, costringendo all’emigrazione in cinque anni di governo il 12 per cento della popolazione, 250 mila persone su 2,2, riducendo il suo partito, la Dc locale, dal 30 all’8 per cento dei consensi, è il general manager dell’economia europea a Bruxelles. Promosso ora da Von der Leyen anche al Commercio internazionale (leggi: Usa, Cina). La Germania può essere, ancora dopo Bonn e Berlino Ovest, pesante. Se non peggio – una Merkel nell’Ottocento è difficile da trovare.
 
“La svalutazione dei crediti deteriorati fino al 100 per cento in due anni”, disposta dalla Bce un anno e mezzo fa, “è bomba atomica per le banche dopo il Covid”, Alberto Nagel, ad di Mediobanca. Come un anno e mezzo fa nessuno ha sentito. Né in Parlamento, dove se ne parlava, né fuori. I media, si dice, hanno bisogno di sensazioni forti, ma questa evidentemente non lo è. È vero che capire è anche difficile.
 
Saviano, per criticare il partito Democratico (“vi occupate solo di cazzate”, invece degli immigrati), si esprime così su twitter: “Ma andate a cagare, voi e le vostre bugie”. È lo stile twitter o Saviano?

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