Un papa laico - e comunista?
Fa senso legge un “Espresso” dedicato al papa. Sotto un
titolo evangelico, certo, “Fuori i mercanti dal tempio”. Inteso: scacciati dal
papa. È il papa Franceso un papa laico, consacrato dal settimanale anti-Vaticano, dopo avere a sua
volta consacrato Scalfari, massone professo (il settimanale non si smentisce: chiude proponendo contro il Covid la marijuana)?
Laico non si sa – in Argentina c’è confusione in proposito -
ma comunista sì. Comunista nel senso proprio, politico, del partito Comunista,
che oggi come oggi esiste solo in Cina. Papa Francesco non riceve il segetario
di Stato americano Pompeo, perché il governo Trump è anti-Cina. Non ha ricevuto
il cardinale di Hong-Kong Zen, che era venuto a Roma per perorare la nomina di
un vescovo a Hong-Kong, sede vacante da un anno e mezzo. Non nomina il vescovo
di Hong-Kong per non dispiacere al partito Comunista Cinese.
Non ha speso una parola nei sermoni domenicali, e neppure in
privato, per Hong-Kong in rivolta contro gli statuti polizieschi di Pechino,
anche se la città conta molti cattolici. Anzi, i manifestanti di Hong-Kong per
la libertà ha assimialto in conferenza stampa ai gilet gialli francesi, dei casseurs. E a chi gli ha obiettato che
la Francia non è la Cina, che rispetta i manifestanti, ha risposto per una
volta laconico: “La repressione c’è anche in Francia”. Anche questo fa
impressione, un papa comunista, oggi, nel 2020.
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