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BarLume sulle Alpi
“Perché no?”, Massimo del BarLume
a Pineta consola la commissaria Alice, che non vuole si sappia che i serve dei
Quattro Vecchi come consulenti: “Siamo in Italia, in fondo. Siamo pieni di
professori emeriti, senatori a vita e centoventagenari assortiti nei posti che
contano, a badare che i giovani, quelli che hanno meno di settant’anni, non
facciano tropo casino quando tentano di fare le cose per davvero”. Obiezioni?
I terribili vecchi che impestano
il BarLume sono in montagna tra i crucchi, con la gita delle Poste, ma il sollievo
è solo temporaneo a Pineta: presto s’imbattono in un assassinio anche a
Ortisei. Che la commissaria Alice questa volta può delucidare con calma, da
lontano. Ricordando i brutti e bruttissimi che impestarono la Repubblica col
terrorismo, finendo spesso col pentirsi, per evitare il carcere - ma non la
morte, di cui erano dispensatori.
Malvaldi al solito tra Dickson
Carter (meglio nella versione Carter Dickson) e Rex Stout, ma più svelto.
Crea un mondo simpatico prendendo in
giro il giallo – la detection è degli
sdentati. Senza il bisogno di “giustificarsi”, di giustificare l’assurdo.
Perchè non c’è bisogno di credere, solo di passare il tempo divertiti con un
mondo altro, quello quotidiano, solitamente spento.
Marco Malvaldi, Aria di montagna, “LA STAMPA-la
Repubblica”, pp. 46, gratuito col quotidiano
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