sabato 17 ottobre 2020

Il mondo com'è (411)

astolfo

Caravaggio – Ce ne fu uno prima del Merisi, Polidoro Caldara, nato a Caravaggio come da soprannome, morto a Messina nel 1543, di 43 o 44 anni. Architetto oltre che pittore. Specie a Roma dove fu imbarcato da Raffaello come auto per le Stanze Vaticane. Si rifugiò nel regno di Napoli, nella capitale dapprima e poi a Messina, dopo il Sacco di Roma. Fu molto considerato ancora nel secondo Cinquecento. Nel primo catalogo del Secolo d’oro, di Giovan Paolo Lomazzo, “Idea del Tempio della Pittura”, 1590, Polidoro da Caravaggio figura tra i sette “governatori dell’arte”, con Leonardo, Michelangelo, Raffello, Mantegna Tiziano, e Gaudenzio Ferrari.
 
Ghino di
Tacco – Lo pseudonimo giornalistico di Craxi è stato accostato, da Craxi stesso, al personaggio storico dallo stesso nome, ma con una nomea sbagliata: Craxi lo voleva un bandito di passo della via Francigena, della Maremma, mentre era un gentiluomo senese del secondo Duecento, che diventò “bandito” in quanto bandito ingiustamente dalla sua città, e in questa veste morirà in un agguato ad Asinalunga. Ma non era un ladrone. Era uno che lottò a lungo col papa, col quale poi si riconciliò.
Questo è il Ghino di Tacco storico, di cui al Boccaccio, alla novella seconda della decima giornata del “Decameron”: cattura l’abate di Cluny e la sua corte, in viaggio per i bagni di Siena contro l’ulcera, e lo guarisce durante con la dieta povera di fave secche, pane arrostito e vernaccia – ottenendone in cambio i buoni uffici presso il papa.
 
Guerra aerea
– È impari, e poco onorevole, quale che sia l’ardimento e il rischio: il mezzo sovrasta di gran lunga l’intelligenza e l’audacia, le virtù eroiche o militari Al riparo peraltro, praticamente,  dalle controdifese. Lo scrittore André Malraux, che nella guerra di Spagna si distinse organizzando al suo scoppio una squadriglia aerea, operativa e con qualche successo nei primi sei mesi del conflitto civile, lo fa dire da un italiano della sua squadriglia, Scali, un fuoriuscito del regime fascista (individuabile come Nicola Chiaromonte, l’unico italiano che fece parte della Escadrilla España o Escadrilla Malraux), “bombardiere” – le granate venivano scaricate a mano, a occhio, anche dallo scarico sanitario: “Scali trovava l’aviazione un’arma disgustosa. Specie dopo che i Mori (le truppe marocchine degli insorti franchisti, n.d.r.) scappavano. Ciononostante aspetta come un gatto che l’obiettivo arrivi nel visore (gli restavano due bombe da cinquanta chili). Indifferente ale mitragliatrici di terra, si sentiva insieme giustiziere e assassino, più disgustato dal prendersi per un giustiziere che per un assassino”.
 
Mazzini
– S i ebbe in morte un’epigrafe di Carducci, a suo tempo e per lungo tempo importante:
L’ultimo
dei grandi italiani antichi
e il primo dei moderni
il pensatore
che de’ romani ebbe la forza
de’ comuni la fede
de’ tempi nuovi il concetto
il politico
che pensò e volle e fece una la nazione
il cittadino
che tardi ascoltato nel MDCCCXLVIII
rinnegato e abilitato nel MDCCCLX
lasciato prigione nel MDCCCLXX
sempre e su tutto dilesse la patria italiana
l’uomo
che tutto sacrificò
che amò tanto
e molti compatì e non odiò mai
GIUSEPPE MAZZINI
dopo quarant’anni d’esilio
passa libero per terra italiana
oggi, che è morto
o Italia
quanta gloria e quanta bassezza
e quanto debito per l’avvenire”.
 
Michelangelo - A trentatré anni Michelangelo cominciava la Cappella Sistina - a ventitré aveva già finito “La Pietà”.
 
Raffaello – A 25 anni gli vengono commissionate e realizza le Stanze Vaticane – a ventuno ha dipinto lo Sposalizio della Vergine di Brera.
 
Savoia – È l’aereo privilegiato nella disamina di Malraux, dove riflette, nel romanzo “La speranza”, sulle possibilità della sua squadriglia, dotata di caccia francesi Potez, contro gli aerei nemici della guerra di Spagna, gli Junker tedeschi e i Savoia: “Se gli Junker”, contro i qali si era appena battuto vincente, riflette, “erano cattivi”, pesanti, lenti, “i Savoia erano aerei da bombardamento molto superiori a tutto quanto di cui disponevano i repubblicani”. .
È probabilmente il Savoia-Marchetti S.79, operativo da un anno quando la guerra civile scoppiò in Spagna nell’estate del 1936, ritenuto il bombardiere più veloce.
 
Wandervogel – Il primo ecologismo fu di tipo nazionalista, con risvolti, si sarebbe detto successivamente, nazisti – anche se Hitler ne decretò lo scioglimento, dei Wandervogel come di ogni movimento scoutistico. Fondato a fine Ottocento su basi naturaliste, progenitore anche del naturismo (nudismo), il movimento Wandervogel, degli uccelli di passo, fu fortemente tradizionalista, in senso sciovinista: il primo movimento moderno di massa oltranzista dell’unicità della Germania, del teutonismo mitico, pagano, guerriero.
In pochi anni il movimento naturalista si dotò anche di organizzazioni paramilitari, di cui una, la Lega della Giovane Germania (Jungdeutschland Bund), prima della prima Guerra Mondiale, vantava 700 mila iscritti, e un’altra, la Lega degli esploratori tedeschi (Pfadfinderbund) 80 mila. Organizzazioni attive all’interno, con chiari intenti discriminatori, se non dichiaratamente razzisti - fu Wandervogel per qualche tempo anche Walter Benjamin giovane, e fino al 1930 circa ci furono gruppi ebraici tra i Wandervogel, che introdussero il sionismo tra i giovani, e genereranno il movimento dei boy-scout in Israele. Poche le donne – mentre fiorivano nel movimento le pubblicazioni omoerotiche, in forma di richiami all’eros greco. E cibo organico: le prime trattazioni risalgono ai Wandervogel. Ma il tratto caratteristico erano le Leghe (Bünde): maschili e maschie, elitiste, medievali, di fantasie cavalleresche.
Hitler abolì il movimento nel 1933, insieme con tutte le organizzazioni di boy-scout, ma la Gioventù Hitleriana modellò poi sui Wandervogel: sui principi di lealtà, dirittura, salutismo, anche nell’alimentazione – Hitler era personalmente vegetariano.

astolfo@antiit.eu


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