mercoledì 14 ottobre 2020

La guerra di Spagna fu la guerra di Mussolini

La guerra di Spagna è stata doppia, spiega nel 1937 Malraux, “La speranza” – lo fa spiegare nel romanzo dal capo della Sicurezza repubblicana, che denomina Garcia, nell’ultimo capitolo della prima parte, “L’illusione onirica”, quindi a metà agosto del 1936: una è stata la guerra dei reazioanri spagnoli, persa sul cominciare - il putsch era fallito - e una è di Mussolini.
Anali non peregrina come sembrerebbe. “Abbiamo a che fare con due colpi di Stato sovrapposti…. Uno è il puro e semplice pronunciamento delle famiglie, vecchia conoscenza. Burgos, Valladolid, Pamplona, Sierra. Il primo giorno i fascisti avevano tutte le guarnigioni di Spagna. Non gliene rimane già più che un terzo. Questo pronunciamento insomma è sconfitto. È sconfitto dall’Apocalisse. Ma gli Stati fascisti, che non sono idioti, hanno perfettamente previsto il fallimento del pronunciamento. E, a partire di là, comincia il problema del Sud. Attenzione: non è della stessa natura. Per sapere di che parliamo, mettiamo da parte la parola fascismo. Uno: Franco se ne frega del fascismo, è un apprendista-dittatore venezuelano. Due:  Mussolini se ne frega, in sé, d’istituire  o no il fascismo in Spagna: i problemi morali sono una cosa, la politica estera è un’altra”. E a questo punto chiarisce la sua diagnosi:
“Mussolini vuole qui un governo sul quale possa agire. Per questo, ha fatto del Marocco una base d’aggressione. Da lì parte un esercito moderno, con un armamento moderno. Siccome non possono contare sui soldati spagnoli (l’hanno visto a Madrid e a Barcellona), si appoggiano su truppe poco numerose ma di valore tecnico: Mori, Legione Straniera, etc.”. Si discute se i Mori siano dodicimila o quarantamila. Poi Garcia prosegue: “Nessuno qui ha studiato neanche un poco il legame attuale delle autorità spirituali dell’Islam con Mussolini. C’è da aspettare poco! La Francia e l’Inghilterra avranno sorprese. E se i Mori non bastano, ci manderanno gli Italiani”.
Che vuole l’Italia, chiede qualcuno. Garcia: “A mio parere, la possibilità di controllare Gibilterra, cioè la possibilità di trasformare automaticamente una guerra anglo-italiana in guerra europea, costringendo l’Inghilterra a fare questa guerra attraverso un alleato europeo. Il relativo disarmo dell’Inghilterra faceva preferire a Mussolini d’incontrarla da sola; il suo riarmo cambia al fondo la politica italiana”. Una tesi come un’altra, il capo dell’intelligence repubblicana se ne rende conto: “Queste sono solo ipotesi, chiacchiere da caffè Commercio”. Ma non del tutto: “Ciò che è serio è: sostenuto nel modo più concreto dal Portogallo, aiutato dai due paesi fascisti, l’esercito di Franco – colonne motorizzate, fucili mitragliatori, organizzazione italo-tedesca, aviazione italo-tedesca – proverà a marciare su Madrid…”,

Si parla qui di Mussolini dopo la guerra vittoriosa in Etiopia. 

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