Ombre - 532
“Raid neofascista al liceo Augusto” di Roma, “con lancio di volantini di Blocco Studentesco, l’organizzazione che fa capo ai sedicenti fascisti del Terzo Millennio di CasaPound”. Al tempo delle Br abbiamo avuto a lungo i “sedicenti brigatisti”, ora i “sedicenti fascisti”: gli uffici politici delle questure non ci vedono chiaro? Ma dirsi fascisti non è già un reato?
“Dalla Rai si vedeva un Paese dove il reato non è punibile, mentre lo è non averlo denunciato”: da consigliere d’amministrazione di lungo corso e poi presidente Rai, Walter Pedullà fa questo caso nelle memoria (“Il pallone di stoffa”, p. 325). Dell’azienda che “non può, non deve e non vuole” licenziare, neanche i ladri colti in flagrante. Ma per questo motivo: non ci sarebbero state condanne, solo altre spese, legali – “I sindacati e i magistrati assunsero negli anni Settanta e Ottanta più dipendenti del direttore del personale” Rai. È cambiato qualcosa?
Di colpo, entrato in scena Pignatone, con le “carte” vaticane, la Lega è scomparsa dalle cronache – dalle cronache giudiziarie. Prima le Procure pignatoniane di mezza Italia fornivano quattro e cinque piste, ogni giorno, nuove o seminuove, sui latrocini della Lega. Poi si è passati a quelli vaticani, in minor numero, due-tre al giorno, ma più succulenti: i cardinali che rubano le elemosine.
Gli italiani sono di palato buono, i residui che leggono il giornale, o i giornali se li fanno in Procura, per i Procuratori?
Nicola Cosentino, il colto parlamentare napoletano di Berlusconi, un politico molto capace, messo sotto una mezza dozzina di processi, compresa l’associazione camorristica, dalla Procura antimafia di Napoli dieci anni fa, a lungo detenuto, ha cominciato a essere assolto, in Appello e anche in Cassazione. Ma non se ne parla, giusto un poco, per dire che altri processi lo attendono.
Nel 2008, prima della disgrazia, Cosentino si era distinto per una legge che istituiva a Caserta, capitale della camorra, la Corte d’Appello accanto al Tribunale, e una Dda, una direzione distrettuale antimafia. I giudici napoletani si opposero, paventando lo spostamento da Napoli e Caserta, anche se di pochi chilometri, e il presidente della Repubblica Napolitano li sostenne. Bisognerebbe che i napoletani trovassero tutti posto a Napoli, sennò s’incazzano.
“Nella Cina di oggi trovi solo frodatori e truffatori”: lo scrittore Yu Hua si tuffa nella rivoluzione del 1911 per rifarsi. È il mercato, dice. Si guarda di dire che la Cina prospera, tra frodi e truffe, in un regime comunista, occhiuto, e anche ferreo.
“Maxistipendio” al presidente Inps, “scandalo”, “superburocrate”: sono indignati i giornali di casa Agnelli e di casa Mediobanca perché il presidente dell’Inps Tridico si è aumentato lo stipendio da 62 a 150 mila Euro. Che è ancora 60-70 mila euro sotto quello dei suoi quaranta direttori generali. Quaranta. Ci sarà un motivo se si indignano cosi: informazione non è.
Gli “indignati” italiani, per primi i giornali, gli anti-casta, quelli che “i politici rubbeno”, sono poi quelli che piangono sull’antipolitica, sull’evaporazione dell’opinione pubblica, sulla disaffezione e l’ignoranza. E sulle vendite in calo?
Due e tre pagine ogni giorno per giorni contro un presidente dell’Inps, la maggiore assicurazione d’Italia e una delle maggiori in Europa, che guadagna 62 mila euro, lordi, quanto un qualsiasi dirigente pubblico di prima nomina al livello semidirettivo, sembra una attacco ai 5 Stelle - Tridico, il presidente in questione, è stato “indicato” dai grillini. Perché non sarebbe invece un attacco all’Inps, che è la maggiore assicurazione italiana, una delle maggiori in Europa, e sulla vita ancora batte tutti? Le privatizzazioni non hanno fatto ancora abbastanza danni.
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