Vivere al modo islamico, un po'
Siamo
tutti un po’ donna islamica con la mascherina. E in effetti non è piacevole.
In
estate era dura, ma anche ora, col fresco, il fastidio resta.
Con
la museruola di seta è peggio che con quella di carta. Dà fresco alle labbra,
ma dà l’idea di soffocare.
Si
parla male, bisogna urlare – col rischio di diffondere, invece che di
bloccarle, le famose goccioline infettanti.
Non
s’incontrano visi lievi – da quello che si vede, gli occhi.
Si
fanno anche gaffes, non riconoscendo amici di intensa frequentazione, o confondendo una persona con
un’altra, l’amico e quasi coinquilino, la madre di ragazzi che sono stati di
casa, o il professore genio matematico che invece sempre ci riconosce. Si ride,
ma come di una mancanza – dirla un’amputazione è troppo, ma certo è qualcosa di cui, seppure
non costi, si farebbe a meno (è ben vero, non si dispiaccia il papa, che l’islam
non siamo noi).
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