Cronache dell’altro mondo (82)
Avril Haines,
acclamata capo della Sicurezza Usa del presidente Biden – guiderà la rete delle
17 agenzie che compongono l’intelligence Usa
(gli Stati uniti hanno diciassette servizi segreti) – è un’americana dei
quartieri alti, a cui tutti vogliono bene, i bianchi degli stessi quartieri, perché
è “una delle persone più gentili” che si possano incontrare. Una che ha
studiato varie cose, anche fisica e, a Tokyo, arti marziali, ha gestito un caffè-libreria,
era la moda agli inizi del Millennio, ha fatto l’avvocato, e si è segnalata nel
2013 quando Obama al secondo mandato l’ha incaricata della “guerra dei droni”, numero due della Cia, diretta da John Brennan - lo stesso che ora critica gli attacchi mirati in Iran contro gli esponenti della politica del terrore.
Si chiama guerra dei droni il programma di “assassinii selettivi”, di terroristi e altri nemici: 583
attacchi, secondo il Bureau of Investigative Journalism, dieci volte più, in
tre anni, degli attacchi aerei segreti selettivi di Bush Jr, il predecessore di
Obama, in sette anni. Con molte vittime “casuali”, cioè civili: fra 384 e 807.
Trump ha avuto
72 milioni di voti, ne aveva avuti 63 nel 2016. Trump ha vinto in Florida col voto
ispanico, e nei distretti operai del Midwest. Qui per la seconda volta – gli stessi
distretti erano stati decisivi per le due vittorie di Obama. Un afroamericano su
cinque ha votato Trump – i quartieri abitati in prevalenza da famiglie nere
sono più infestati dalla delinquenza spicciola.
Biden ha vinto
nettamente il voto popolare, e anche quello presidenziale. Ma il parito
Democratico ha perso seggi alla Camera dei Rappresentanti, rispetto al voto di medio
termine due anni fa, e in molti Parlamenti statali. Mantiene la maggioranza alla
Camera bassa, ma risicata, e potrebbe non avere la maggioranza al Senato – i senatori
della Georgia, per i quali si vota il 5 gennaio, sono decisivi.
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