sabato 28 novembre 2020

Cronache dell’altro mondo (82)

Avril Haines, acclamata capo della Sicurezza Usa del presidente Biden – guiderà la rete delle 17 agenzie che compongono l’intelligence Usa (gli Stati uniti hanno diciassette servizi segreti) – è un’americana dei quartieri alti, a cui tutti vogliono bene, i bianchi degli stessi quartieri, perché è “una delle persone più gentili” che si possano incontrare. Una che ha studiato varie cose, anche fisica e, a Tokyo, arti marziali, ha gestito un caffè-libreria, era la moda agli inizi del Millennio, ha fatto l’avvocato, e si è segnalata nel 2013 quando Obama al secondo mandato l’ha incaricata della “guerra dei droni”, numero due della Cia, diretta da John Brennan - lo stesso che ora critica gli attacchi mirati in Iran contro gli esponenti della politica del terrore. 

Si chiama guerra dei droni il programma di “assassinii selettivi”, di terroristi e altri nemici: 583 attacchi, secondo il Bureau of Investigative Journalism, dieci volte più, in tre anni, degli attacchi aerei segreti selettivi di Bush Jr, il predecessore di Obama, in sette anni. Con molte vittime “casuali”, cioè civili: fra 384 e 807.
 
Trump ha avuto 72 milioni di voti, ne aveva avuti 63 nel 2016. Trump ha vinto in Florida col voto ispanico, e nei distretti operai del Midwest. Qui per la seconda volta – gli stessi distretti erano stati decisivi per le due vittorie di Obama. Un afroamericano su cinque ha votato Trump – i quartieri abitati in prevalenza da famiglie nere sono più infestati dalla delinquenza spicciola.
Biden ha vinto nettamente il voto popolare, e anche quello presidenziale. Ma il parito Democratico ha perso seggi alla Camera dei Rappresentanti, rispetto al voto di medio termine due anni fa, e in molti Parlamenti statali. Mantiene la maggioranza alla Camera bassa, ma risicata, e potrebbe non avere la maggioranza al Senato – i senatori della Georgia, per i quali si vota il 5 gennaio, sono decisivi.
 

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