sabato 28 novembre 2020
Il giallo indigesto
Formidabile avvio, dell’anziano solitario a Milano alle prese con la massa quotidiana di truffatori che gli tocca fronteggiare – che il mercato ha imposto a ognuno di noi: telefoniste minacciose, con offerte prodigiose per gas, luce, telefono, lettere iperboliche di premi vinti, visitatori che vogliono leggere la bolletta della luce, premi a josa, basta pagare un fee, lettere – solitamente africane – con offerte finanziarie da sballo, e il vecchio armentario di richieste di un obolo, per ciechi, africani, orfani. Al quale invece fa visita proprio il commissario di Polizia antitruffa. Ma poi non se ne fa nulla, lo svolgimento è svogliato. I fatti si accavallano mostruosi senza cogenza, come per buttare il racconto in faccia al lettore: te ne sparo una ancora più grossa? Senza convinzione, da autore disappetente per indigestione. O per non amare la suspense – sfiducia, stanchezza.
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