Il giallo indigesto
Formidabile avvio, dell’anziano solitario
a Milano alle prese con la massa quotidiana di truffatori che gli tocca
fronteggiare – che il mercato ha imposto a ognuno di noi: telefoniste minacciose,
con offerte prodigiose per gas, luce, telefono, lettere iperboliche di premi
vinti, visitatori che vogliono leggere la bolletta della luce, premi a josa,
basta pagare un fee, lettere – solitamente
africane – con offerte finanziarie da sballo, e il vecchio armentario di richieste
di un obolo, per ciechi, africani, orfani. Al quale invece fa visita proprio il
commissario di Polizia antitruffa. Ma poi non se ne fa nulla, lo svolgimento è
svogliato. I fatti si accavallano mostruosi senza cogenza, come per buttare il
racconto in faccia al lettore: te ne sparo una ancora più grossa? Senza
convinzione, da autore disappetente per indigestione. O per non amare la suspense
– sfiducia, stanchezza.
Sembra essere la ricetta delle raccolte
Sellerio, di gialli per l’Estate, Natale, Capodanno, Un anno in giallo (questo racconto
è di “Un anno in giallo” 2017). Dell’editore principe, peraltro, del genere.
Come se i suoi autori si acconciassero al racconto di malavoglia – ma il racconto
breve è la spia del buon racconto.
Il meglio di questo Recami,
fiorentino a Milano da una vita “per lavoro”, è Milano. Sotto una coltre di luce
gialla – non si trova un autore non milanese che ne parli con entusiasmo. Con
un omaggio a Santo Piazzese, e ad Amanda Colombo. E una nota sballata dell’autore,
che promette “compagnie aeree e aree di servizio” che qui non ci sono, e una “scenetta
del cane che ha sete” (attribuita ad Amanda Colombo – la libraia di Legnano?) anch’essa
assente.
Francesco Recami, Ottobre in giallo a Milano, LA STAMPA +
la Repubblica, pp. 46 gratuito col quotidiano
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