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L’America di Trump è anche di Obama e Clinton
Un libro su Trump alla vigilia
del voto presidenziale sa di bilancio. E questo avevano probabilmente in mente
Del Pero, storico, e Magri, direttore dell’Ispi, l’istituto milanese di
politica internazionale, commissionando i contributi di questa collettanea. Un
bilancio non facile, essendo ancora aperto, ma non catastrofico - come l’antitrumpismo
di maniera della stampa europea prospetterebbe. E soprattutto in continuità, per
quanto concerne gli affari internazionali e l’economia globale, il punto di
vista dei due coeditori (“The US and the World” è il sottotitolo), con la
politica di Obama e di Clinton.
C’è continuità nella politica
economica, espansiva. Nella globalizzazione, anche se con una correzione, già giudicata
necessaria, nella condiscendenza verso la Cina. E nella marginalizzazione progressiva
dell’Europa, nel rapporto economico e in quello della difesa, della Nato. È il deep state, l’America si muove secondo
linee di tendenza nazionali, al di sotto delle caratterizzazioni della singola
presidenza. La presidenza trumpiana si connota sul piano interno: l’abbandono
della benevolenza verso l’immigrazione clandestina, e la riabilitazione morale e
sociale dei ceti rurali, fin qui inesistenti di fatto in America, ininfluenti.
Trump, è ovvio, non c’è stato per
niente in questi quattro anni, anche se noi non lo sappiamo, noi in Italia. Questo
libro dà molte delle informazioni che ci mancano - ma, anch’esso, scritto in
inglese…
Mario Del Pero-Paolo Magri (a
cura di), Four years of Trump, Ispi,
pp. 184 € 12
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