Ombre - 539
“Dentro
i problemi del modello lombardo: medici di base difficili da trovare, Covid
hotel in ritardo, cure domiciliari insufficienti”: a dieci mesi dalla peste –
si dice “modello lombardo” ma si intendono le centinaia di migliaia di contagi,
soprattutto dopo l’estate, tra ottobre e novembre, 260 mila positivi in cinque
settimane, non male, e le diecine di miglia di morti nella regione - il “Corriere
della sera” comincia a porsi qualche dubbio. Poi dice che la gente non compra i
giornali.
Non
è un mistero a Roma che c’è corruzione tra i Vigili Urbani, dell’annona, della
viabilità, dell’igiene. Tanto che la stessa sindaca Raggi non può non occuparsene,
dopo che per cinque anni, quasi, ha fatto finta di nulla. Non senza ragione: il
suo predecessore, Ignazio marino, fu
costretto a dimettersi per avere osato provare a regolamentare “Roma Capitale”,
come pomposamente il servizio si chiama: il Pd di Roma andò dal Notaio per
rimettere il mandato elettorale in consiglio comunale e costringere il suo sindaco
a dimettersi.
“«Veto
fiscale» dei 5 Stelle sulla via delle nozze Unicredit-Mps”. I 5 Stelle sanno
cos’è Mps? Quanto è costata ai risparmiatori e allo Stato - una ventina di
miliardi, finora, cifra ardua pure per Paperone? I 5 Stelle sanno cosa è una
banca? I più votati dagli italiani.
Roma e Lazio, i club di calcio, hanno già a Roma – potrebbero
avere con un solo cenno – uno stadio di proprietà, l’Olimpico e il Flaminio. Con
molte infrastrutture annesse per il merchandising. Ben serviti dai trasporti.
Centrali, quindi utilizzabili nei giorni infra-partite. Ma non li vogliono: vogliono
una struttura nuova, fuori città: vogliono gli stadi per “valorizzare” certe
aree, con grosse cubature, lasciando le spese di urbanizzazione alla municipalità.
Lo stesso tentativo che fu fatto a Firenze da Della Valle, con la
giunta ex Pci, e poi con Renzi sindaco: conurbare e urbanizzare una vasta area
edificabile.
È la ricetta spagnola: Real Madrid e Barcellona sono diventati potenze
finanziarie grazie a gigantesche operazioni immobiliari – esentasse – di cui le
municipalità delle due capitali li dotarono. Ma questo non si dice. Non si sa,
non si capisce, non si deve dire?
“Le
scuole vanno aperte. O per i ragazzi sarà un massacro”. Lo dice Agostino
Miozzo, che coordina il Comitato Tecnico Scientifico che assiste il governo
contro il contagio. Bastava, dice, scaglionare gli ingressi a scuola, e predisporre
mezzi di trasporto aggiuntivi per l’ora di ingresso e quella di uscita dalle
scuole. Le scuole si sono organizzate, i trasporti no. Cioè i sindaci e il
governo, la politica.
E
il Cts che ci sta a fare - a parlare un mese dopo la chiusura delle scuole? La
gestione del coronavirus sembra da sola un’allucinazione .
Marcello
Sorgi ha una faccia naturalmente simpatica, ma con un che di sfottente. A Salvini
da Barbara D’Urso su Canale 5 rimprovera le amicizie europee, l’ungherese
Orban, il polacco Morawiecki. Salvini ha buon gioco a rispondere che Orban siede
a Bruxelles con Berlusconi (e con Merkel, n.d.r., tra i Popolari, i Dc europei), e Morawiecki con “la” - alla
lombarda - Meloni. Sorgi balbetta, che gli costava informarsi? In un’arena in
cui la conduttrice applaude Salvini.
“Debiti
mondiali al 365 per cento del Pil”, titola “Il Sole24 Ore”. I debiti sono tre volte
e mezzo la ricchezza mondiale. Praticamente impagabili, il costo annuo di questo
debito erode quote crescenti, presto insostenibili, del pil stesso, della ricchezza
che si riesce ancora a promuovere. Un’economia senza senso, poiché non ha basi.
Del tipo che una volta – ancora ieri – si programmava col retropensiero che
qualcuno avrebbe pagato che non siamo noi,. Ma ora il debito che è così
sovrabbondante?
“È
la democrazia”, dice il senatore Nicola Morra a proposito dei calabresi che hanno
votato Jole Santelli, colpevole di essere poi morta: “Ognuno deve essere responsabile
delle proprie scelte: hai sbagliato, nessuno ti deve aiutare, sei grande e grosso”,
Santelli, grillino genovese, si fa eleggere in Calabria. Quindi ha ragione: la
stupidità esiste.
C’è
un linguaggio doppio in Italia sui media, per cui non si rilevano gli
investimenti italiani in Francia sabotati, per esempio quello di Fincantieri,
una vicenda grottesca di oltre quattro anni (ora se ne è impossessato il
Parlamento, che in Francia non conta niente, ma giusto per perdere tempo),
mentre si critica a più voci l’eventuale blocco per legge del raider francese Bolloré su Mediaset.
Si
magnificano anche gli investimenti italiani in Francia, superiori per numero a
quelli francesi in Italia, anche si tratta di piccole e minime acquisizioni, a
fronte dell’occupazione massiccia di gruppi francesi nelle banche, le
assicurazioni, l’alimentare, i media e altri settori sensibili, spazio, avionica, costruzioni ferroviarie, grande distribuzione. Si magnificano
con dati forniti dagli emissari francesi. Una volta si sarebbe detto che i francesi
compravano gli italiani, come fecero con Mussolini nel 1914. Ma forse si tratta
solo di massonerie, moto forti in Francia con Sarkozy, Hollande e Macron. E in
Italia?
In
tema, si segnalano i “Dialoghi Italo-Francesi per l’Europa”, forum della Luiss
con lo Studio Ambrosetti. Relatori Franco Bassanini, ex Sinistra Indipendente
(del Pci), poi presidente di un po’ tutto, per quali meriti non è detto, dalla
Cdp all’Ena, la superscuola francese per manager pubblici, membro delle maggio
associazioni di banche e assicurazioni. E l’ex ministra Severino, quella che
mandò in carcere Berlusconi. Su iniziativa di Gubitosi, ceo di Tim, l’uomo di Vivendi-Boloré.
Il tutto organizzato, pagato e concluso da Félicité Herzog, direttrice strategie
di Vivendi.
L’Organizzazione
mondiale della sanità apre un’indagine sulla pandemia da Covid. Un anno dopo averne ricevuto notizia. La
solita burocrazia internazionale, inutile. O è come dice Trump, che non vuole
dispiacere alla Cina.
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