Ecobusiness
Calvino ne ha fatto il quadro nella favola di
Leonia, una delle “Città invisibili” (§ “Le città continue. 1”): “La città di
Leonia rifà se stessa tutti i giorni: ogni mattina la popolazione si risveglia
tra lenzuola fresche…. Sui marciapiedi, avviluppati in tersi sacchi di
plastica, i resti della Leonia d’ieri aspettano il carro dello spazzaturaio.
Non solo tubi di dentifricio schiacciati, lampadine fulminate, giornali, contenitori,
materiali d’imballaggio, ma anche scaldabagni, enciclopedie, pianoforti…. Tanto
che ci si chiede se la vera passione di Leonia sia davvero come dicono il
godere delle cose nuove e diverse, o non piuttosto l’espellere, l’allontanare da
sé, il mondarsi d’una ricorrente
impurità… Dove portino ogni giorno il loro carico gli spazzaturai nessuno se lo
chiede: fuori della città, certo; ma ogni anno la città s’espande… Aggiungi che
più l’arte di Leonia eccelle nel fabbricare nuovi materiali, più la spazzatura
migliora la sua sostanza, resiste al tempo, alle intemperie, a fermentazioni e
combustioni…. Il pattume di Leonia a poco a poco invaderebbe il mondo, se sullo
sterminato immondezzaio non stessero premento immondezzai di altre città…”.
“Un bonus «idrico» fino a mille euro per chi
sostituisce i rubinetti per limitare gli sprechi d’acqua”. A volte sembra di
sognare, di quanta avidità l’ideologia ambientale può giustificare e assolvere,
anzi premiare.
Si sono abbattute lungo le autostrade le barriere
vegetali (oleandri e altri arbusti) per metteri muretti divisori, “perché così
vuole la Ue”. Con grande impegno di denaro pubblico. Ora si abbattono i muretti
per metterci le barriere vegetali, nel nome dell’ecologia. O non per fare
appalti? Moltiplicando i rifiuti. Per usi non necessari, e anzi delittuosi.
A cinquant’anni dal loro lancio,
http://www.antiit.com/2017/01/il-business-ambiente.html
le politiche antinquinamento hanno moltiplicato
l’inquinamento, moltiplicando per un coefficiente prossimo all’infinito i
rifiuti. Per un business eccezionale,
straordinario, dell’industria degli imballaggi - nonché del trattamento degli stessi rifiuti, nella economia cosiddetta circolare. E per la moltiplicazione degli autoveicoli, di numero e di volume: sono in circolazione quattro volte tanti
autoveicoli che nel 1970, e di volumi mediamente doppi (siamo alla
impraticabilità di buona parte della rete stradale extraurbana, due mezzi non
possono incrociarsi) - con effetti minimi sulla sicurezza, e massimi per il
consumo di materiali, plastiche e ferruginose, e di combustibili.
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