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Feste tristi per Montalbano
Due Capodanni di Montalbano,
naturalmente solo, in lite con le feste – tratti da “Un mese con Montalbano” e
“Gli arancini di Montalbano”. Due prove che senza la Sicilia non c’è “Montalbano”,
non c’è Camilleri.
Il whodunnit alla Poirot di “Capodanno”, chi è stato, è poca cosa - poco
lussureggiante nella ambientazione, cervellotico nello schema assassino. Lo “sfunnapedi” di “Gli
arancini di Montalbano”, il tranello, che il commissario si inventa, per potersi mangiare indisturbato gli arancini di Adelina, la “cammarera”, è perfino
irritante.
Entrambi i racconti, recuperati in
due dei film tratti dai Montalbano, invece funzionano: “Gli arancini di Montalbano”,
il secondo o terzo film di Sironi, l’inventore del Montalbano al cinema, e
dieci anni dopo il secondo della serie “il Giovane Montalbano” di Tavarelli –
che ricalca, in economia, quello di Sironi. E allora? C’è, anche, un Montalbano
al cinema, di Sironi?
Andrea Camilleri, Capodanno, la Repubblica, pp. 47,
gratuito col quotidiano
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