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La multa è selettiva
L’aperitivo freddo
a largo Arenula, al ghetto, dietro l’edicola ormai tristemente chiusa, si riscalda
alle 11,55 col un pallido sole e con l’arrivo dei vigili urbani. Due, un lui e
una lei, come usa. Lui atletico, Nike
bianchissime, lei zazzeruta e goffa.
La Tipo di
servizio hanno lasciato all’angolo coi Falegnami. L’atleta è ed è entrato
nella merceria. Ne è uscito col vecchio merciaio, e insieme hanno ponderato le
macchine parcheggiate. Nella cosiddetta via sant’Elena, dietro la Posta, che è
zona pedonale ma da sempre adibita a parcheggio, così usa a Roma (si parcheggia ovunque: a Roma, 3 milioni di residenti, circolano 3,3 milioni di autoveicoli, 2,6 a quattro ruote), per anni e decenni, fino a che non cominciano le multe - a volte le multe si fanno per un periodo, due giorni, una settimana, poi si torna a parcheggiare liberamente, per un motivo che sfugge. C’entrano sette macchine a
spina di pesce, anche otto.
Il merciaio ha
indicato col capo. Poi il vigile ha chiamato col capo la vigilessa. Come sovrappensiero
ha fatto dei cenni, sempre col capo, e la vigilessa si è messa all’opera. Ha
fatto la multa alla prima macchina, all’angolo coi Falegnami, poi si è
avvicinata.
Da vicino sembrava
congestionata, quasi sudata. Ha guardato perplessa l’atleta, che si è
avvicinato. L’atleta, si dirà capopattuglia?, ha titubato anche lui, poi è
tornato al negozio. Il vecchio ha detto una parola, e a un cenno del
capopattuglia la zazzeruta ha lasciato la multa sotto il tergilunotto non dell’ultima
ma della penultima macchina, la sesta – oggi erano parcheggiate sette macchine.
Poi i due vigili
sono tornati in silenzio alla macchina di servizio e se ne sono andati.
Non un
diversivo divertente. Ma il sentimento di avere assistito a una rappresentazione, a suo modo eccitante:
uno dei vecchi “quadri viventi”, di ruoli e temi collaudati, che invece di belle donne in carne esibisce muti
corruttori, corrotti, appropriatori di suolo pubblico, e della legalità – il merciaio
gestisce le soste, la legge lo protegge, a un prezzo.
Non avendo nulla
da fare causa lockdown c’è anche
tempo per riflettere. Fare merce della legalità è anche questo parte dell’ideologia
del mercato? Ma a Roma, è pure vero, il mercato data dal tempo dei publicani.
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