La spia
Una
confidenza si era stabilita in via Garibaldi con la vicina di piano, abitare in
posti belli induce una sottile malinconia. Donna espansiva e di buona
conversazione, giovane, bionda, che di sé solo ha detto essere rumena. La
conoscenza è avvenuta dalla macellaia, il ritrovamento a volte da Giovanni. Una
stendhaliana amicizia amorosa, il titillamento del come potrebbe essere, acuito
dal suo essere rumena a Roma, quando il visto non era facile, per la sua aria
anche non equivoca, e l’occupazione improbabile, professore d’orchestra alla
Rai, dov’è chiamata Cavalla Ostrogota – ce ne sono, non amate: brave, costano
poco e non rompono. Acuito dall’essere che non è, e dal possibile che si vuole
escludere. Analizzando Dioniso dal sesso incerto, Bacone conclude che
“ogni affetto violento ha sesso incerto, ha insieme impeto virile e impotenza
femminile”. Non sempre – è Dioniso anche “L’amore è come l’edera” – ma l’amicizia amorosa è il motore
perpetuo del desiderio.
Giovedì
la rumena è scomparsa. È bizzarro che sia scomparsa in un giorno preciso, che
si dica o si sappia, chi fa quella vita non mette radici, e nessuno se ne
occupa. Quale vita? Il desiderio è forza non motivata. Né ci sono desideri
superflui o vani. È acuto il rimpianto, seppure senza oggetto. C’è un terribilismo
del desiderio nella vita, e anche nella morte. È una delle cose più reali che
ci siano. La felicità non richiede studio, viene come un dono, sia pure in
alcuni momenti avvelenato.
Era
Maria, la vicina scomparsa, la spia che si diceva nel quartiere? E di chi? Era
legata a un altro personaggio scomparso, secondo racconta il “Messaggero”, gentiluomo non raccomandabile, benché
titolare di società altisonanti, Eurocostruzioni, e all’Aeroporto dell’Urbe di
Aerocampi, società di noleggio aereo, con uffici in vicolo del Cinque. Un
imprenditore gangster, lo chiama il giornale. Li avrà uniti la musica, o il
denaro, o giusto il passaporto? Si condividono destini che non si scelgono.
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