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Napoli in giallo, umoristico
Un gioco di parole per una
giornata ordinaria, la solita GdM, “Giornata di Merda”, benché sia la vigilia del
santo Natale, che fila come un frecciarossa. Irreale, inverosimile e tutto, ma l’orchestrazione
si prende l’attenzione – rima permettendo. De Giovanni dirà che a Napoli tutto
è possibile, e invece no – altrimenti perché scriverne, in giallo poi? Mentre
sono realistiche, finalmente, le “dimensioni” fisiche delle sue donne, la modestia
del consultorio pubblico, la cattiveria della mamma con la figlia (non solo
napoletana, per la verità: un mistero,
sfuggito anche a Freud).
Una Giornata di Merda di
Gelsomina Settembre detta Mina, assistente sociale di questa e di molte altre
avventure (il racconto, il primo di Mina Settembre, è estratto dall’antologia
Sellerio 2013, “Regalo di Natale”). Che invece ritrova il marito ripudiato in
funzione per una volta utile, forse un nuovo flirt, il rispetto del portiere voyeur, e una camorra distratta e
perdente.
Un titolo goliardico per un racconto spartiacque, di
quando De Giovanni ha iniziato a propendere verso il giallo
umoristico-satirico. L’unico metro possibile, si direbbe, da maestro di taglio napoletano
che altrimenti non può venire a capo del suo mondo. Con un cappottino rosso reminiscenza
della “Felicie” di Simenon – al cui fascino cede il freddo Maigret?
Maurizio De Giovanni, Un giorno di Settembre a Natale, la
Repubblica, pp. 47, gratuito col quotidiano
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