Ombre - 541
“Matteo
mi ha stupita. Vuole le elezioni assieme a noi o tornare col M 5 S?” Dice bene
Giorgia Meloni a Paola Di Caro sul “Corriere della sera”: Salvini ha fatto perdere
alla destra tutte le possibili elezioni, in Emilia-Romagna, in Toscana, a
Reggio Calabria, e briga per fargliele perdere anche a Roma, nella partita altrimenti
facile contro la 5 Stelle Raggi. Si capisce anche che si tenga fuori dal Ppe, i
Dc europei. Un altro aspetto deteriore di questa politica, inconcludente,
incapace.
La
Procura di Milano muove accuse pesanti a Bolloré per Mediaset. Il “Corriere della
sera” riduce la cosa a una breve, col titolo: “Vivendi: rispettata la legge,
noi sempre trasparenti”. Il “Corriere deal sera” è di Cairo, o è sempre di
Mediobanca (si dice Bolloré, ma è Mediobanca)?
È
fuori di dubbio, per chiunque abbia una minima confidenza con le cose di Borsa,
che questo Bolloré ha tentato - come è peraltro suo solito – di acquisire il controllo
di Mediaset per vie traverse. Probabilmente anche lecite, legalmente. Ma che
imprenditore è, che vuole Mediaset per svuotarla, come ha già fatto con Tim?
Col patrocinio di Mediobanca.
Siamo
il paese con più morti da coronavirus in Europa, 65 mila. Siamo il Paese col
più alto numero di contagiati, oltre due milioni – che col tasso di positività al
10 e più potrà arrivare a sei milioni. Ma l’unico problema che ci viene
proposto è come potremo fare le Feste con gli amici. I politici si può capirli,
sono lì per distrarci, ma i media?
Due
milioni di contagi e 65 mila decessi si direbbero cifre da catastrofe. Ma si
discute di Conte, Renzi e Berlusconi, se ha cambiato opinione oppure no. La
mediocrità fa paura: è in effetti pericolosa, come la stupidità.
Ma non è mediocrità: ciò di cui si discute, ma non si dice, naturalmente, è chi e
per conto di chi gestirà i fondi europei per la ripresa - tra una posta e l’altra
250 miliari.
“IO”
non riesce caricare le carte di credito.
Che sono le cose per cui è nato, e ce lo impongono: niente cashback senza le carte. Ma
non se ne parla: gli “utenti”, gli italiani, sono lasciati lì a smanettare ogni giorno inutilmente.
Scambio
di competenze tra Livorno, ex 5 Stelle, e la Roma della 5 Stelle Raggi: l’ex
sindaco di Livorno Nogarin, due suoi assessori, e due suoi spicciafaccende, gli
avvocati Lanzalone e Serini, entrambi sotto processo per lo stadio dell’As Roma.
Si dice che i 5 Stelle non abbiano abbastanza personale qualificato, come se i
partiti dovessero avere “personale qualificato”, come una qualsiasi azienda. Ma tra Roma e Livorno i 5
Stelle sicuramente sanno fare i navigator:
invece che abbandonarli al reddito di cittadinanza hanno trovato ai loro ex
capi nuove professioni, e da 100 mila euro in su.
Serata
all’insegna della sorority nel salotto
di Lilli Gruber su “La 7”, con Boschi: belle, buone, brave eccetera. Poi Gruber
rimprovera Boschi di essersi fatta la foto col fidanzato senza mascherina.
Boschi si difende: era un secondo, ci facevamo un selfie. Niente, Gruber
insiste; irresponsabilità. È un duello tra una Pd e una Italia Viva, che non
sanno perché sono differenti, ma devono dirselo.
Il
presidente Mattarella non ha nessun potere di dire che, dopo il governo
giallorosso, ci sono solo le elezioni – cosa che in effetti lui non dice, ma fa
accreditare dai giornali come detta. Nella costituzione i governi si fanno in
Parlamento. Ma l’uomo conosce i suoi polli: il suo “monito” viene recepito e i
5 Stelle si allineano. Dove altro trovano il superstipendio da parlamentari – senza
contare che, se si votasse oggi, una buona metà, se non tre quarti, non sarebbero
rieletti?
Aldo
Grasso si chiede sul “Corriere della sera” perché Conte decreta di notte, dopo
consigli dei ministri esausti e sonnolenti. E avanza sei ipotesi. Mancando la
più convincente: Conte, come il conterraneo Moro, funziona di notte (è una
questione di pressione bassa), quando l’Italia dorme.
“Se
Schwazer non si è dopato, chi l’ha «dopato»?”, giusta la domanda di Bolzoni su
“la Repubblica”. Il giudice di Bolzano riconosce che il prelievo e l’analisi
che hanno portato alla squalifica di Schwazer per quattro anni sono irregolari.
Ma lo assolve dopo i quattro anni della squalifica. Senza accusare nessuno
delle “irregolarità” – che in quel mondo, di infiniti interessi, non sono
accidentali.
Schwazer
e il suo medico Donati, noto crociato antidoping, accusarono all’epoca la federazione
cinese di avere indotto la Iaaf, la federazione dell’atletica, alla squalifica,
per lasciare campo libero ai suoi podisti – che poi hanno vinto. Il giudice di
Bolzano evita di pronunciarsi, ma la World Athletics, ex Iaaf, e il suo
presidente, l’ineffabile Coe, hanno fatto e fanno finta di nulla - si godono i
benefici sotto le palme di Monaco.
Nessun commento:
Posta un commento