Ombre - 543
La
conferenza stampa del presidente del consiglio Conte è da latte alle ginocchia –
sì, però, vedremo, aspettiamo per tre ore. Il solito pilatismo avvocatesco, ma specialmente
stonato in questa pandemia. Che nessuno dei giornalisti intervenuti fa rilevare
– tutti a puntino, con la loro domandina preregistrata. Si fa una conferenza
stampa per la propaganda – pubblicità redazionale.
Mediobanca
consiglia a Unicredit una fusione. Non la consiglia, la fa prospettare necessaria
dal suo “ufficio studi”. Lo stesso che ne sconsiglia l’acquisto ai risparmiatori-investitori
in Borsa, se non a prezzo più basso – ne predice-preconizza il ribasso. Per
conto dei suoi clienti-padroni francesi, p.es. Bnp Paribas? Questo non si dice,
e sarebbe invece l’informazione più importante.
I
morti sono un terzo in più di quanto il governo calcola, avverte l’Istat, 84
mila dal primo febbraio a fine novembre, in più rispetto alla media del periodo
corrispondente negli anni precedenti. C’è stata una moria generale, a prescindere
dal coronavirus? L’avremmo saputo – avremmo dovuto saperlo. Non è una discrepanza
statistica, è un vero e proprio occultamento dei contagi e della letalità.
Inverosimile
il tasso dei contagi nel Veneto, al 30-40 per cento dei tamponi. Cioè: non ci
avevano detto la verità, né dei contagi (che non s’impennano in un giorno), né
delle attività che sottostanno ai contagi. Nella regione che si voleva modello
anti-pandemia.
Ma,
stranamente, nessuno ne chiede conto – come già in Lombardia: è l’effetto Lega
- abbiamo comunque ragione, e attaccatevi?
Inverosimile
anche che il tasso di positività (positivi per tampone) raddoppio in due-tre
giorni. Abbiamo dati raccolti a caso?
Non c’è uniformità, e perché? Avere – e dare - cifre precise non è il primo
dovere del governo? Il governo ce li ha ma non li dice?
I
media perché non se lo chiedono?
La verità è che l’Italia ha il più gran numero di morti per coronavirus in rapporto alla popolazione, 121 su 100 mila abitanti. Ed ha un numero altissimo di morti in rapporto ai contagi, il 3,5 per cento - fanno peggio solo Messico (8,5 per cento) e Iran (4,5). Per una sanità costosissima ma da Terzo mondo per qualità.
Un
bilancio di previsione che il Senato deve votare a scatola chiusa, in un paio d’ore.
Un bilancio di migliaia di elemosine a pioggia, vecchio – eterno? - stile clientelare. Un bilancio in debito di
almeno venti miliardi. Con molte spese senza copertura. Su cui il presidente della
Repubblica non ha nulla da ridire.
È
più di una crisi politica, di governicchi “comici”, che sanno solo regalare soldi
che non hanno – di governi di cacicchi. È anche costituzionale: niente spese
senza copertura?
Fa
scandalo la Germania che si compra i vaccini a parte, prodotti in Germania, coi soldi suoi - a parte dalla Ue. Perché?
Si
ha – si propaganda - l’idea che la Ue sia una federazione, mentre non lo è. Non
è nemmeno una confederazione – non ha statuto politico, non ha costituzione. Ha
poteri burocratici esagerati, che usa in modo assurdo (leggi: come dice la
Germania). È, cioè, il peggio di tutto.
Ma
non è solo la Germania che fa per sé: un po’ tutta l’Europa si governa come meglio
crede. Solo in Italia Bruxelles è maestra di scuola e carabiniera. Da
imbe(ci)lli, i media come le istituzioni – i famosi araldi del vincolo esterno.
Si
fa la Brexit come se fosse un sopruso o un’alzata d’ingegno britannica. Mentre
è la presa d’atto di una Ue burocratica, nel nome di non si sa quale norma o
idea: fastidiosa, opprimente, assurda. Si dice tedesca ma, più che altro, di
teutonica burocrazia.
Panebianco
spiega lungamente domenica sul “Corriere della sera” che solo il Pd può
governare, la destra non c’è, non è europea, etc. Lunedì “La Lettura”, il
settimanale del “Corriere della sera”, ripropone per i duecento anni della
morte “Napoleone, modernizzatore e populista”. Il sogno è una sinistra
bonapartista - era il regime sovietico. Il meglio della democrazia? Degli studi
politici?
Il
professor Panebianco argomenta che non c’è Europa al di fuori di Angela Merkel,
perché “in Germania e nelle democrazia nordiche al seguito ci sono gruppi entro
i rispettivi establishment
che
da tempo accarezzano l’idea” di dare un calcio nel sedere all’Italia. “Al
seguito” della Germania è da presumere. Bisogna abbozzare dunque, il vecchio appeasement. Bella Europa, democratica.
“Il
governatore della California Gavin Newson, lamenta “The Nation”, “sta per fare
di Alex Padilla il primo senatore latino, per occupare il seggio lasciato da
Kamala Harris, il solo senatore donna nera”. Harris, indiana di origine,
obietterebbe: colorata può servire, in epoca di minoranze, ma nera sicuramente
non per una indiana.
“Condanno
sia il neoliberismo sia il populismo”: è fermo come roccia l’arcivescovo di
Milano Delpini con Cazzullo. Si direbbe uno d’altri tempi, pieno di certezze.
Senza più armi ma ben temibile. È sempre una chiesa che condanna.
Sbagliano
molto l’arbitro La Penna e il Var Mazzoleni di Juventus-Fiorentina. Tutto a danno
della Juventus, come si vedeva, peraltro senza problemi, su Sky. Un caso? Non
può essere, è una delle certezze del calcolo delle probabilità.
Lo
stesso fanno Doveri e Irrati in Juventus-Atalanta – con più mestiere. Il calcio-scommesse
è morto? Deve vincere Milano?
S’agghiommera
la giustizia napoletana sul calcio, che controlla in Procura e nei Tribunali: il
giudice Sandulli, romano napoletano, sbaglia in appello la motivazione della sentenza
su Juventus-Napoli.
Oppure
l’ha sbagliata apposta, per farsela rigettare all’ultimo, definitivo, grado di
giudizio?
Si
dice che Napoli è morta, ma è ben viva: tanta squallida furba protervia è inimmaginabile, ma è ben reale.
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