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Pompei riscoperta dalla Francia – e dalla tv
Dopo il successo in prima serata
del teatro, chi l’avrebbe detto, col “Natale in casa Cupiello”, Eduardo ripreso
da Castellitto, successo di pubblico anche per un documentario. Tre milioni di
spettatori per Rai 2, che non he mai avuti tanti, il 12-13 per cento di tutti
quelli che guardavano la tv ieri sera – Rai 2 si attesta, quado va bene, sul 7 per
cento.
È la documentazione della ripresa
degli scavi a Pompei, dopo alcuni decenni. Che ha portato al dissotterramento, su
un’area ristretta, da una piccola équipe,
di un vicolo con tre residenze: una ricca, una popolata di donne e bambini, e quella
dell’ora famoso Termopolio, la piccola osteria affrescata e piena di oggetti d’uso.
Una ripresa anonima, tra antropologhe
e archeologhe nell’attività quotidiana. Senza glamour, anzi ordinaria, perfino grigia. Tenuta su al montaggio dal
direttore di Pompei, Massimo Osanna, che accompagna la piccola avventura professionale
come il nome comanda. Dunque, basta poco per svegliare la curiosità culturale.
Un lavoro di oltre un anno. Di
produzione francese – è in Francia che si fa spettacolo con la cultura?
Il documentario ha accompagnato
la mostra su Pompei che ha tenuto banco dall’1 agosto fino ai Morti a Parigi,
al Grand Palais.
Pierre Stine, Pompei, ultima scoperta, Rai 2
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