lunedì 28 dicembre 2020

Pompei riscoperta dalla Francia – e dalla tv

Dopo il successo in prima serata del teatro, chi l’avrebbe detto, col “Natale in casa Cupiello”, Eduardo ripreso da Castellitto, successo di pubblico anche per un documentario. Tre milioni di spettatori per Rai 2, che non he mai avuti tanti, il 12-13 per cento di tutti quelli che guardavano la tv ieri sera – Rai 2 si attesta, quado va bene, sul 7 per cento.
È la documentazione della ripresa degli scavi a Pompei, dopo alcuni decenni. Che ha portato al dissotterramento, su un’area ristretta, da una piccola équipe, di un vicolo con tre residenze: una ricca, una popolata di donne e bambini, e quella dell’ora famoso Termopolio, la piccola osteria affrescata e piena di oggetti d’uso.
Una ripresa anonima, tra antropologhe e archeologhe nell’attività quotidiana. Senza glamour, anzi ordinaria, perfino grigia. Tenuta su al montaggio dal direttore di Pompei, Massimo Osanna, che accompagna la piccola avventura professionale come il nome comanda. Dunque, basta poco per svegliare la curiosità culturale.
Un lavoro di oltre un anno. Di produzione francese – è in Francia che si fa spettacolo con la cultura?
Il documentario ha accompagnato la mostra su Pompei che ha tenuto banco dall’1 agosto fino ai Morti a Parigi, al Grand Palais.
Pierre Stine,
Pompei, ultima scoperta, Rai 2

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