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Spaghetti-moschettieri n. 2
È l’ultima missione dei
moschettieri del re, dopo la penultima un anno fa: i moschettieri sono stanchi,
hanno tutti i 35 anni di contributi, non ne possono più di obbedire, e anche la
regina non ne può più. Salveranno l’amore di una ragazzino e una ragazzina, che
la madre americana villana vorrebbe portarsi via in America – nessun riferimento
a persone o eventi realmente accaduti?
Il primo film del dopo (si
sperava) pandemia, girato a settembre e ottobre. Con Favino-D’Artagnan, Mastandrea-Athos
e Papaleo-Porthos. Manca Rubini-Aramis, sostituito da un lupo - che parla, con la
voce di Sergio Rubini. Con un Cyrano fuori secolo. E con un salvatore
politicamente corretto di bambini in mare, Scarpati, un geppetto dilaniato
dagli squali.
Un “Brancaleone” alla buona, un po’ alla Bud Spenser e un po’
alla Sergio Leone (i baraccamenti nella campagna dell’Alto Lazio, tra i girasoli
sfioriti, tra i noccioli), scalcagnato il giusto. Il maggior successo di pubblico, pare, per un film della emittente e pagamento.
Si ride. I moschettieri sono vecchiotti, con 35 anni di contributi e qualche malanno, la regina pure non
ne può più, e poi tutti sono stanchi di obbedire, a che cosa? Alla fine ce la
faranno, contro venti e tempeste, e servizi segreti di SM britannica, da 001 a 007,
che parlano cockney.
Giovanni Veronesi, Tutti per 1 – 1 per tutti, Sky Cinema
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