martedì 1 dicembre 2020

Una nave traghetto è l’ammiraglia iraniana

La “scoperta” che l’ammiraglia della flotta iraniana è una nave traghetto costruita trent’anni fa in Italia, la Galaxy F (riadattando un vecchio cargo, Altinia), non turba la Farnesina. La scoperta è stata fatta dal sito russo Sputnik, con dovizia di particolari.
Galaxy F sembra un nome a effetto, essendo al sigla dell’ultima linea di cellulari Samsung. Una traghetto ro-ro (roll on-roll off, per il trasporto di automezzi) con questo nome c’è stata, varata nel 1992 dai cantieri Visentini sul mare di Rovigo, ma non battente bandiera italiana né armata da italiani.
Del fatto interessa di più la sorgente dell’informativa-denuncia. Che cioè essa sia arrivata da Mosca. Un segno forse che il rapporto già stretto fra Russia e Iran, sul nucleare,  e sulla guerra in Siria, si è incrinato. In parallelo, la Russia ha avviato una concertazione col reame saudita, l’arcinemico degli ayatollah, sulla politica petrolifera e su quella degli armamenti.   
La foto del ponte della nave iraniana, diffusa da Sputnik, è sembrata peraltro una sorta di fiera degli armamenti disponibili per la Marina dei pasdaran, razzi e droni. Cioè un segno di debolezza. Analogamente per l’ipotesi fatta circolare che la Shahid Rudaki, come l’ex cargo è stato ribattezzato, abbia abbattuto il drone stealth americano Global Hawk nello stretto di Hormuz il 20 giugno 2019, e\o abbia lanciato i droni che colpirono i siti petroliferi sauditi (senza peraltro danneggiarli) il 14 settembre dello stesso anno.

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