Una nave traghetto è l’ammiraglia iraniana
La “scoperta” che l’ammiraglia della flotta
iraniana è una nave traghetto costruita trent’anni fa in Italia, la Galaxy F
(riadattando un vecchio cargo, Altinia), non turba la Farnesina. La scoperta è
stata fatta dal sito russo Sputnik, con dovizia di particolari.
Galaxy F sembra un nome a effetto, essendo al
sigla dell’ultima linea di cellulari Samsung. Una traghetto ro-ro (roll on-roll off, per il trasporto di
automezzi) con questo nome c’è stata, varata nel 1992 dai cantieri Visentini
sul mare di Rovigo, ma non battente bandiera italiana né armata da italiani.
Del fatto interessa di più la sorgente dell’informativa-denuncia.
Che cioè essa sia arrivata da Mosca. Un segno forse che il rapporto già stretto
fra Russia e Iran, sul nucleare, e sulla
guerra in Siria, si è incrinato. In parallelo, la Russia ha avviato una
concertazione col reame saudita, l’arcinemico degli ayatollah, sulla politica
petrolifera e su quella degli armamenti.
La foto del ponte della nave iraniana, diffusa
da Sputnik, è sembrata peraltro una sorta di fiera degli armamenti disponibili per la
Marina dei pasdaran, razzi e droni. Cioè
un segno di debolezza. Analogamente per l’ipotesi fatta circolare che la Shahid
Rudaki, come l’ex cargo è stato ribattezzato, abbia abbattuto il drone stealth americano Global Hawk nello
stretto di Hormuz il 20 giugno 2019, e\o abbia lanciato i droni che colpirono i
siti petroliferi sauditi (senza peraltro danneggiarli) il 14 settembre dello
stesso anno.
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