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Cronache dell’altro mondo (85)
Si presenta –
i media democratici, cioè tutti i media, la comunità afroamericana, e la stessa
interessata per comodità presentano – Kamala Harris, la vice del presidente eletto
Biden (e presidente in petto, per le
condizioni non brillanti di Biden), come “donna nera”. Che per un’indiana, quale la vice-presidente è
e si ritiene (di mezzo nero ha solo il padre, un giamaicano, che non conta), è
un’ingiuria. Ma è vero che ha fatto carriera politica sul colore della pelle, di altro essendo una modesta agit-prop.
Un bitcoin
vale 32 mila dollari. Che cos’è un bitcoin? Niente. E raddoppiera “di valore”, comunque arriverà a 50
mila dollari. Dirige l’ascesa Su Zhu, Cio e Ceo
(presidente-direttore della tecnologia e degli affari dell’hedge fund Three Arrows Capital, one man's band). Un cinese – di Singapore (ma non
si sa chi è chi).
“Forbes” e
Bloomberg non riescono più a tener e dietro ai più ricchi del mondo, che
periodicamente censiscono. Che però continuano a essere prevalentemente americani,
benché il fulcro del business sia ormai cinese. Perché prosperano a Wall Street: i 500 più ricchi, a questo
inizio 2021, hanno accresciuto il patrimonio in un anno vuoto – vuoto d
attività – di 1.800 miliardi di dollari. Jeff Bezos di Amazon e Elon Musk di
Tesla hanno “guadagnato” in due 217 miliardi. Ma non piangono Bill Gates,
Zuckerberg, Larry page e Sergey Brin, Warren Buffett, Bernard Arnault, re del lusso, Steve Ballmer
(Microsoft) eLarry Ellison (Oracle).
Le loro
quotazioni erano enormi a fine ottobre, all’inizio della seconda ondata della
pandemia: un’azione Amazon quotava 3.286 dollari, Google 1.600, Netflix 490,
Apple 116, Facebook 283, Tesla 425. Ora, se Amazon e Facebook sono rimaste più
o meno agli stessi livelli, Google è a 1.750, Netflix a 541, Apple a 133, Tesla
a 706. Senza alcun senso economico.
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