Cronache dell’altro mondo (88 )
Più bianchi e meno minoranze nella vittoria di
Biden alla presidenza e del partito Democratico al Congresso, meno bianchi e
più minoranze nella sconfitta di Trump e del partito Repubblicano: la polarizzazione
razziale della contesa elettorale ha funzionato all’inverso delle aspettative,
più voti bianchi si sono spostati verso Biden e i Democratici, più voti delle
minoranze verso Trump e i Repubblicani.
Nel 2016 H.Clinton aveva avuto il 37 per cento
dei voti bianchi, Trump il 57 (una parte dei voti alle presidenziali si
disperde tra candidati minori). A novembre Trump ha accresciuto di un punto il
voto bianco, al 58 per cento, Biden di quattro, al 41.
I Democratici vincono con le minoranze. Ma nel
2020 con una percentuale inferiore: votò per H. Clinton nel 2016 il 74 per cento
delle minoranze, per Biden ha votato il 71 – mentre Trump ha accresciuto la percentuale
dal 21 al 26 per cento.
Il fattore razziale ha però fatto vincere Biden,
se analizzato per singoli Stati–chiave – gli aghi della bilancia, gli Stati in
bilico tra Democratici e Repubblicani. I Democratici hanno perso la Florida,
perché i latinos hanno accresciuto moto il voto repubblicano.
Lo stesso in Texas, che però votava già repubblicano: i latinos hanno elevato la vittoria repubblicana dal 52,6 per vento
del voto mid-term due anni fa, al
55,6. Biden ha vinto ribaltando il voto in Pennsylvania, Wisconsin e Michigan,
dove ha avuto più voti bianchi ed è riuscito a mantenere il seguito fra le
minoranze.
In questi quattro Stati, Florida,
Pennsylvania, Michigan e Wisconsin, il partito Democratico ha concentrato la pubblicità
televisiva, per due terzi del totale: 457 milioni di dollari spesi su 653
totali (in Texas, dato comunque per perso, ha investito solo 7 milioni di dollari).
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