sabato 16 gennaio 2021

Cronache dell’altro mondo (88 )

Più bianchi e meno minoranze nella vittoria di Biden alla presidenza e del partito Democratico al Congresso, meno bianchi e più minoranze nella sconfitta di Trump e del partito Repubblicano: la polarizzazione razziale della contesa elettorale ha funzionato all’inverso delle aspettative, più voti bianchi si sono spostati verso Biden e i Democratici, più voti delle minoranze verso Trump e i Repubblicani.
Nel 2016 H.Clinton aveva avuto il 37 per cento dei voti bianchi, Trump il 57 (una parte dei voti alle presidenziali si disperde tra candidati minori). A novembre Trump ha accresciuto di un punto il voto bianco, al 58 per cento, Biden di quattro, al 41.
I Democratici vincono con le minoranze. Ma nel 2020 con una percentuale inferiore: votò per H. Clinton nel 2016 il 74 per cento delle minoranze, per Biden ha votato il 71 – mentre Trump ha accresciuto la percentuale dal 21 al 26 per cento.
Il fattore razziale ha però fatto vincere Biden, se analizzato per singoli Stati–chiave – gli aghi della bilancia, gli Stati in bilico tra Democratici e Repubblicani. I Democratici hanno perso la Florida, perché i latinos hanno accresciuto moto il voto repubblicano. Lo stesso in Texas, che però votava già repubblicano: i latinos hanno elevato la vittoria repubblicana dal 52,6 per vento del voto mid-term due anni fa, al 55,6. Biden ha vinto ribaltando il voto in Pennsylvania, Wisconsin e Michigan, dove ha avuto più voti bianchi ed è riuscito a mantenere il seguito fra le minoranze.
In questi quattro Stati, Florida, Pennsylvania, Michigan e Wisconsin, il partito Democratico ha concentrato la pubblicità televisiva, per due terzi del totale: 457 milioni di dollari spesi su 653 totali (in Texas, dato comunque per perso, ha investito solo 7 milioni di dollari).

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