Ecobusiness elettrico
L’impatto sull’ambiente della produzione e lo
smaltimento delle batterie dell’auto elettrica non si calcola.
Polestar, il marchio sportivo di Volvo,
calcola che, ancora prima di andare su strada, la Polestar 2 ha emesso il doppio
di CO2 della Volvo CX40 a benzina, 26 tonnellate contro 14 - per la produzione
delle batterie.
La parità nelle emissioni di CO2 fra i motori
elettrici e a combustione interna si raggiunge dopo 78 mila km. di percorrenza
- sulla base del mix medio europeo di fonti di elettricità (a 112 mila km. con
il mix globale attuale).
Se la potenza elettrica necessaria alla ricarica
della batteria fosse alimentata interamente da fonti rinnovabili, l’auto elettrica
dovrebbe comunque aver percorso 50 mila km per raggiungere la “parità
climatica”, la parità di emissioni di CO2 con un’auto a scoppio – dovendo
smaltire l’eccesso di emissioni di CO2 per la fabbricazione delle batterie.
La diffusione dell’auto elettrica comporterà
un aumento della produzione di elettricità. Che è alimentata in Cina e in
India, e anche in Giappone, prevalentemente dal carbone. Ovunque, anche in Europa, lontana dalla produzione da fonti di energia rinnovabili e non fossili.
Quante centrali bisognerà costruire per
alimentare la nuova domanda di elettricità? Con quali combustibili?
Si installeranno in Italia le 60 mila colonnine
per la ricarica elettrica, che il DL Semplificazioni dice necessarie? Sono a carico dei
Comuni.
Il costo del kw nelle colonnine di ricarica
veloce è di due-tre volte maggiore del kw domestico – alle colonnine veloci
Enel è di mezzo euro, contro i 20 centesimi della ricarica domestica.
L’auto elettrica resterà a lungo gestibile economicamente
solo con gli incentivi pubblici – in Lombardia, calcola “Il Sole 24 Ore”, gli incentivi
possono coprire fino a 18 mila euro, per automezzo.
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