lunedì 25 gennaio 2021

Ecobusiness elettrico

L’impatto sull’ambiente della produzione e lo smaltimento delle batterie dell’auto elettrica non si calcola.
Polestar, il marchio sportivo di Volvo, calcola che, ancora prima di andare su strada, la Polestar 2 ha emesso il doppio di CO2 della Volvo CX40 a benzina, 26 tonnellate contro 14 - per la produzione delle batterie.
La parità nelle emissioni di CO2 fra i motori elettrici e a combustione interna si raggiunge dopo 78 mila km. di percorrenza - sulla base del mix medio europeo di fonti di elettricità (a 112 mila km. con il mix globale attuale).
Se la potenza elettrica necessaria alla ricarica della batteria fosse alimentata interamente da fonti rinnovabili, l’auto elettrica dovrebbe comunque aver percorso 50 mila km per raggiungere la “parità climatica”, la parità di emissioni di CO2 con un’auto a scoppio – dovendo smaltire l’eccesso di emissioni di CO2 per la fabbricazione delle batterie.
La diffusione dell’auto elettrica comporterà un aumento della produzione di elettricità. Che è alimentata in Cina e in India, e anche in Giappone, prevalentemente dal carbone. Ovunque, anche in Europa, lontana dalla produzione da fonti di energia rinnovabili e non fossili. 
Quante centrali bisognerà costruire per alimentare la nuova domanda di elettricità? Con quali combustibili?
Si installeranno in Italia le 60 mila colonnine per la ricarica elettrica, che il DL Semplificazioni dice necessarie? Sono a carico dei Comuni.
Il costo del kw nelle colonnine di ricarica veloce è di due-tre volte maggiore del kw domestico – alle colonnine veloci Enel è di mezzo euro, contro i 20 centesimi della ricarica domestica.
L’auto elettrica resterà a lungo gestibile economicamente solo con gli incentivi pubblici – in Lombardia, calcola “Il Sole 24 Ore”, gli incentivi possono coprire fino a 18 mila euro, per automezzo.

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