Il Barbiere all’Opera, divertito e divertente
Un’opera finalmente rappresentata
e goduta per il divertimento, per la musica e il belcanto. Daniele Gatti ha concertato
Rossini come Rossini, senza fisime – secondato da un’orchestra che sembra un’altra
da quando Augias ne faceva sull’“Espresso” il prototipo dell’infingardaggine. Martone
ha abbandonato i capricci di cui aveva accasciato qualche anno fa, sempre a
Roma, la “Carmen” e seconda in tutto – se si eccettua una ragnatela di fili del
tutto inutile - l’estro di Rossini. Facendo dei pettoruti cantanti anche degli
attori, e attori comici, l’arte più difficile di tutto. Grazie all’ausilio
filmico di molti episodi – a partire dalla cavatina d’esodio, di Figaro qua,
Figaro là in scooter, condotto dal maestro Gatti con mascherina, casco e frac.
Di Alessandro Corbelli, il
basso-baritono Don Bartolo, che non manca una scena, non si sa se apprezzare
più l’intonazione o il movimento – benché aggravato da una sedia a rotelle. Il “Pace
e bene” di Lindoro-Almaviva all’inizio del secondo atto è un capolavoro di
mimica del tenore Ruzil Gatin, che pure non salta una nota. Russo, come Rosina,
Vassilissa Berzhanskaya, ventisei anni. Un giovanissimo polacco, ventiseienne
anche lui, il baritono Andrzej Filonczyk, è un Figaro indemoniato, canta anche
piegato in due, comunque sempre in movimento,
vertiginoso.
Gli est-europei costano poco, ma
fanno meglio l’opera, con più adesione – si divertono per divertire? Il merito
è anche della gestione dell’Opera di Roma, del maestro Gatti e di Martone:
aver saputo amalgamare tante diverse esperienze per un Rossini alla potenza.
Lo spettacolo è la registrazione della prima del Costanzi il 5 dicembre, a
scena vuota. Il terzo successo della gestione Fuortes quest’anno di clausura
imposta, dopo il “Rigoletto” fantasmagorico al Circo Massimo in estate, e la
“Zaide” allo stesso Costanzi alla ripresa. Quando si vuole e si sa, si può
fare.
Dopo il teatro e il docufilm,
buca lo schermo – per ora solo Rai - anche l’opera. Rai 5 non è censita da Auditel,
ma le si danno per questo Rossini, in una notta dedita in tv solo al passatempo
distratto in attesa della mezzanotte,
ascolti sul mezzo milione, superiori a molte televisioni nazionali in chiaro.
La rappresentazione è inframezzata
all’intervallo da filmati d’epoca, di quando anche il Costanzi celebrava la
prima stagionale, facendo sfilare personaggi di richiamo, Magnani, Lollobrigida,
Liz Taylor, Callas, Francis Ford Coppola…. Nostalgia del mondo che fu?
Sottorrato dagli stessi Fuortes e Martone, dai loro danti causa
generazionali. L’opera è, alla fin fine, musica cantata, gioia.
Mario Martone, Il barbiere di Siviglia, Opera di Roma,
Rai 5
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