Il governo della Ditta toglie la scuola a una generazione
Se non fosse un dramma, sarebbe una farsa. Il contagio si è moltiplicato
mentre le scuole superiori erano chiuse. Ma ora tutto si riapre meno le scuole
superiori. Segando dall’insegnamento tutti coloro, la maggioranza, che non
hanno una stanza propria in casa dove chiudersi in pace sette-otto ore al
giorno, le ore di scuola e le ore di studio. E hanno problemi a comprare un
computer. E devono pagarsi l’abbonamento al fisso, con relativo modem, 360 euro
regalati l’anno alle compagnie telefoniche. Senza contare il ridicolo delle lezioni-interrogazioni
a distanza. E le congregazioni libere degli stessi studenti ma fuori dalla scuola, dove invece sarebbero distanziati.
Una generazione che deve fare i salti mortali per saltare l’istruzione
piuttosto che per farsela. A opera di un governo di sinistra. Protetto da un
capo dello Stato di sinistra che non sa, non vede, non parla. Con coorti di prefetti,
vice-prefetti e commissari. Tutto anticostituzionale, ma non sarà di peggio,
una mafia?
Danno mance a destra e a manca e non trovano quattro soldi per il
trasporto urbano degli studenti, con le migliaia, centinaia di migliaia, di bus
turistici fermi, da un anno ormai. E trattano da cretina la sola ministra che
dice che i ragazzi hanno diritto allo studio.
Si va a scuola in Toscana. Che è anch’essa Dem, ma il presidente Giani
non è della Ditta.
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