La memoria dello smemorato
La raccolta degli articoli di
Veltroni neo collaboratore del gruppo Cairo, pubblicati sul “Corriere della
sera”, prevalentemente, e sulla “Gazzetta dello sport”. Un Veltroni più
buonista che mai, che rievoca e racconta fasi e casi celebri della Repubblica –
“Viaggio nella memoria di un Paese” è il sottotitolo.
Veltroni fa il bravo scrittore,
dopo aver fatto il bravo regista, e il bravo sindaco di Roma, fondatore del
partito Democratico. Con un titolo e un sottotitolo, però, antifrastici, se non
sono ironici: Veltroni, post-obamiano dopo essere stato dossettiano, non
ricorda nemmeno per caso di essere stato membro del Comitato Centrale del
partito Comunista Italiano, incaricato della Stampa e la Propaganda (veste
nella quale censiva, con le antenne del Partito nei giornali, i giornalisti
politici non “in linea”), fautore di più di un referendum contro la tv commerciale (“non interrompere
un’emozione”), cioè libera. Il labirinto è dentro o fuori lo smemorato?
Un vero politico, certo, non
affonda, il galleggiamento è l’arte della politica. Ma il testimone, tanto più
se scrittore? È però vero che nessuno gliene chiede conto.
Walter Veltroni, Labirinto italiano, Solferino, pp. 208,
ril. € 18
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