Letture - 444
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Conan Doyle – Si rifugiava,
come Sherlock Holmes, nell’erica e l’estetica vittoriane, secondo Auden. Ed è
vero che si accontenta di quanto i procedimenti conoscitivi, che sono
duplici, induttivo e deduttivo, assimilano
alla verità. Ma non ne è sicuro, si accontenta.
Dante – Léon Pompidou,
il padre del primo ministro di De Gaulle (nonché studioso di letteratura, per
un lustro direttore generale della Banca Rothschild, sostenitore del suo amico
di scuola Léopold Sédar Senghor, futuro Nobel per la poesia, quando nel 1948
debuttò con l’“Anthologie de la nouvelle poésie nègre et et malgache”, prefatore
Jean Paul Sartre con “Orphée noir”, il saggio sul razzismo antirazzista), maestro
elementare, poi insegnante di spagnolo alle medie, a ottant’anni decise
d’imparare l’italiano per poter leggere la “Divina commedia” in originale.
Donne – “Le donne, se
ammesse negli uffici postai, comunali, statali e ferroviari, ne migliorerebbero
la qualità”: Vilfredo Pareto, “Giornale degli Economisti”, 1895.
Eredità – Quelle letterarie
e artistiche danneggiano la memoria del defunto, scrittore o artista, piuttosto
che promuoverla. Tra liti giudiziarie per i diritti, gelosie, vincoli agi
inediti, quando non la loro distruzione. Eredi di Carmelo Bene sono la moglie
separata (che gli aveva tenuto nascosta la morte dei figlio…) e la figlia avuta
cn la moglie separata, che hanno liquidato la Fondazione creata dallo stesso
Bene per tutelare l’eredita spirituale, e si sono liberate del suo lascito. L’artista
pugliese che si voleva “non nato” resta solo nel ricordo dell’ultima compagna,
Luisa Viglietti. Che lo ha accudito nella lunga agonia, ma il diritto esclude
dai “diritti”.
Governo – È ladro anche in
sociologia politica, per Vilfredo Pareto, “Trattato di sociologia generale”: “L’arte
di governo sta nel togliere, non giù nel tutelarli, beni ai cittadini, e il
fine è farne partecipi i politicanti”.
Greco – È machista – la lingua? In greco i cognomi
femminili si declinano al genitivo. La donna, cioè, è di qualcuno, in genere un
uomo, il padre, il marito, anche il fratello.
Oriente – Esotico, caldo,
accogliente, soprattutto a letto, è del secondo Ottocento, francese. Dei viaggi
di Nerval nel 1843 nell’Oriente propriamente detto, tra Il Cairo e Costantinopoli
(tanto affascinante che il pantofolaio Flaubert lo volle ripetere), e di Delacroix
in Andalusia, Algeria e Marocco. Londra si mise al passo con la traduzione delle
“Mille e una nota”, a opera di Richard
Burton”, e i suoi viaggi.
La
prima traduzione in Occidente delle “Mille e una notte”, quella francese di
Galland nel 1704, era stata letta come una feérie,
e di spirito galante.
Pasolini – Sartre ne
evocò in morte (sul “Corriere della sera” edel 14 marzo 1976) la “straordinaria
evocazione del sacro”.
Pavese – A ogni rilettura,
a ogni pubblicazione di inediti, emerge una persona e uno scrittore diversi da
come è stato presentato, nel “santino” Einaudi: un provinciale, col culto dell’americanismo.
Mentre non lo era, non è lo scribacchino dimesso e l’impiegato delle poste alla
Grande Cultura einaudiana. È lui che h dato spessore all’editrice. Non era orecchiante,
aveva forte cultura. Aperta al mondo, per la conoscenza dell’inglese, a partire
dalla tesi di laurea su Walt Whitman che – ora che è pubblicata – ancora fa
testo. Che doppiava col tedesco. “Non
aveva senso politico” perché non era allineato (non era del Pci) e sapeva di
non poterlo essere. Dai “Dialoghi con Leucò” alle stesse poesia si comincia a
rileggerlo con più motivi di interesse. la scadenza dei diritti editoriali
sulle opere ne rivelerà certamente un altro.
Prostituzione – È conservatrice,
secondo Flaiano, “Un Marziano a Roma”: “È noto che le prostitute sono
conservatrici”.
Sartre – Il suo “L’idiota
della famiglia” (Flaubert) è il Sartre che avrebbe voluto essere: grande, fine,
fissato, letterato? Ci ha lavorato per migliaia di pagine e non lo riteneva
finito: era l’opera della sua stessa vita.
Sciascia – È arabo di
nome, certo. Pietrangelo Buttafuoco su “La Lettura” di ieri vuole Sciascia un
arabo in toto. Per il nome, Nanà Xaxà, “come la translitterazione in lingua araba
impone”. A conferma di ciò “che il suo
volto olivastro e il suo sorriso già annunciano”. Originario e abitante di un
paese, “Racalmuto – ovvero Rahal-Mut”, che “prima dell’avvento dell’islam neppure
esisteva”. L’avvento dell’islam piace in Sicilia. Mentre tra i tanti invasori,
gli arabi sono quelli che meno hanno governato l’isola, e le tracce che hanno lasciato sono dovute
soprattutto al recupero voluto dai Normanni, delle maestranze e delle colture.
Sciascia
è tradotto in arabo? Dove?
Scenario Bergamo – Uno “scenario
Bergamo” come metafora di apocalissi evoca il settimanale socialdemocratico tedesco
“Die Zeit” il 12 novembre, lanciando l’allarme che un mese dopo ha portato il
governo Federale della Germania e i Länder alla chiusura totale (lockdown).
Ucraina - La famosa
letteratura russa sarebbe ucraina: Gogol, Cechov, Babel, anche Conrad, anche Némirovslky.
Ucraini ad honorem sarebbero pure Pushkin, e Sklovskij, che vissero e operarono
in Ucraina, eppure non per loro scelta. Ma quando l’Ucraina era russa. Cosa è patria, la lingua, il governo, la geografia?
Viaggio – S i fa verso
una meta, ma consiste nel viaggiare – Kostantinos Kavafis, “Ithaca”: “Fa voti
che ti sia lunga la via….\ Itaca tieni sempre nella mente.\ La tua sorte ti
segna a quell’approdo.\ Ma non precipitare il tuo viaggio”.
Del
viaggio come della vita.
letterautore@antiit.eu
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