martedì 26 gennaio 2021
Letture - 446
Bach – Anche
lezioso, lo leggeva Vernon Lee, la narratrice che fu anche studiosa della
musica del Settecento (“La vita musicale nell’Italia del Settecento”). In “The spirit of Rome” ha “un organo a canne ben suonato,
che fa un’imitazione musette di Bach. Una cerimonia piuttosto come i 6\8 del musette, forse
un pizzico troppo dell’elemento danzante, ma grave e quasi perfetta”.
Humour – È intraducibile? È uno dei lampi di Virginia Woolf alle prese con l’inafferrabile
greco, la lingua e la letteratura (“No sapere il greco”), nel punto in cui si
domanda: “Dove dobbiamo ridere leggendo il greco?” Non ha la risposta, ma sa
che “lo humour è il primo dono a svanire in una lingua straniera”.
Zola - La moglie di
Zola, Alexandrine, ragazza-madre a vent’anni, ha dovuto abbandonare la sua
neonata agli enfants trouvés e non ha
più potuto avere figli. Si attaccherà a quelli che del marito, Denise e
Jacques. Che Zola aveva avuto, in costanza di matrimonio, con la lavandaia. Lei
contentandosi di vivere la sua vita grazie ai soggiorni autunnali, i tre mesi
settembre-novembre, dagli amici in Italia. Devotissima e amatissima dai figli
di lui, sempre molto materna.
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