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L’Italia irriformabile
Della politica si poteva scrivere trent’anni fa:
“Chiesa e Pci hanno l’orgasmo per Saddam. Padre
Balducci sbava in tv contro l’imperialismo americano. Non hanno mai digerito la
libertà, ecco dove s’incontrano i religiosi e i presunti anticristi: la pace
bene durevole, l’uomo, la vita – eccetto che quando sono in ballo i loro
superiori motivi, di chiesa e di partito. Ecco perché l’Italia, che ha molti
preti e molti comunisti, è sotto una cappa: non c’è un patto politico, un
accordo che oggi c’è e domini non c’è più, si cambia, ma un modo di essere
costitutivo.
“Per i preti si spiega. Fuori della libertà la
religione non ha problemi. Solo la libertà l’ha messa in crisi - di pensare, di
essere. Il papa attuale tra l’altro ha potuto praticato le virtù della fede
senza la libertà nel suo paese. I gesuiti della violencia (rivolta, tirannicidio) e la teologia della liberazione
non sono che altri strumenti della panoplia illiberale (integralista).
In fondo non fanno che il loro dovere: la
chiesa è un’istituzione, e quindi fa una politica conservativa, anche
attraverso temi e canali sovversivi (pace, rivoluzione sociale). Ma i comunisti,
che sono conservativi, anzi imperialisti (come s’incazzano quando vengono
contraddetti – anche ora che tutto frana al loro interno!), senza possedere
nulla, sono fatti della stessa pasta dei preti. E questo dice anche perché i
comunisti sono rimasti solo in Italia”.
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