mercoledì 6 gennaio 2021

Ombre - 544

Il comico inglese Mr Bean non vuole più recitare, lo ritiene impossibile: “Non vedo perché non dovrei avere il diritto di dire qualcosa solo perché qualcun altro è contrario. Mi sembra un concetto fondamentale per la nostra libertà”.
Domina la cancel culture, dei violenti, specie se ignoranti, specie nelle culture puritane. Rowan Atkinson, “Mr Bean”, la assimila alla caccia alle streghe: “È come la folla nel Medioevo in giro per le strade a cercare qualcuno da bruciare al rogo”.
 
Gianni Lanciato, il cinquantenne di Napoli aggredito con violenza continuata da un gruppo di giovani per rubargli lo scooter, li giustifica: troppo giovani, vittime del tempo. Sembra un atto di generosità, ma solo per evitare al gruppo il correzionale.
 
Crisi di governo? Nuove elezioni? Non si farà né l’una né le altre, perché il covid ha prodotto anche questo malanno: ognuno sta arroccato dove sta.
 
C’è però una sorta di crisi di astinenza politica, a causa del covid: che le elezioni in calendario slittano, e chi era in corsa rischia di sfiancarsi. Per esempio a Roma. Non però i giudici.
Non i giudici napoletani. L’ex giudice, sindaco di Napoli, De Magistris vuole concorrere a presidente della regione Calabria - che non apprezza, vi è stato infelice sostituto procuratore, ma è il solo posto libero. E il giudice Catello Maresca, vice capo della Procura Generale di Napoli, scalpita per concorrere al suo posto di sindaco, al posto di De Magistris.
 
Si assolve Oliverio, l’ex presidente della regione Calabria – col vertice del Pd calabrese, la deputata Enza Bruno Bossio, e suo marito Nicola Adamo, già deputato e segretario regionale dei Ds. Dopo un’imputazione e un processo che gli hanno impedito la rielezione – e ne hanno comunque troncato l’attività politica. Un errore giudiziario è sempre possibile. Ma l’imputazione e il rinvio a giudizio del caso  non nascono da un errore: Oliverio è stato assolto in udienza preliminare perché il fatto non sussiste - Bruno Bossio e Adamo prosciolti senza avviare il giudizio.   
 
Due pagine abbondanti con Scalfari non bastano a Molinari su “la Repubblica” per dire che il compromesso storico è stato un trucco, l’affossamento di ogni ipotesi di buongoverno. Berlinguer  e Moro – Moro l’affossatore -  sono anzi vantati aedi, araldi e campioni del riformismo italiano. Una cosa che si ricordi?
Scalfari, d’altra parte, è libero di dirsi Gobetti  
 
Il business delle pale eoliche le vuole più alte e più robuste. Per fare più vento e più rumore. Per impiegare più acciaio? E renderne più costoso il decommissioning, lo smantellamento e il trattamento a fine regime, dopo 15-20 anni? Per raddoppiarne il costo (“l’investimento”) sicuramente.
Quanto ci costa il business delle energie alternative, una voragine – e come si riempiono le tasche dei produttori delle stesse, Enel in testa! Tutti sanno che la forza motrice del vento non ha futuro, ma si investe allegramente, a carico del contribuente (“oneri di sistema”).
 
C’è una forte propensione, quasi entusiasmo, nelle cronache romane, “Messaggero”, “Repubblica”, “Corriere della sera”, per i due americani drogati che uccisero a coltellate a Ferragosto del 2019 il brigadiere Cerciello Rega. Per uno di essi, Eder Finnegan Lee, che affronta il processo spavaldo. Sicuro di cavarsela con qualche condizionale. È Mr Lee padre, che segue il processo, “uno importante”? Lo è “l’avvocato di famiglia” Craig Peters?
 
Dice che i botti erano proibiti per fine anno quest’anno. Ma a Roma non c’è mai stata tanta concentrazione, e così vasta, di botti e fuochi d’artificio, oltre che pistolettate, come quest’anno. Anche le parrocchie, molte a Roma, li hanno organizzati.
Era per risollevarci il morale? Per intimidirci? Probabilmente si celebrava la fine del 2020, non il 2021: mai un anno è stato salutato con tanto dispetto, con rabbia.
 
Sì di Bruxelles a Peugeot-Fiat, dove la Francia è compratrice – a gratis. No di Bruxelles a Fincantieri-Stx, dove compratrice è un’azienda italiana, con esborso solido. Bruxelles decide, l’Antimonopolio della signora Vestager, come Berlino comanda in prima battuta, e in subordine Parigi?
Naturalmente non è così – Vestager si è insediata all’Antimonopolio Ue col sostegno dell’Italia, del bel Renzi d’epoca. Ma è così: anche la giustizia a Bruxelles è pesata.

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