Ombre - 547
Trump esordì in
politica estera con un approccio al dittatore nuclearista nordcoreano, Biden esordisce inviando
le cannoniere nel Mare della Cina meridionale, a difesa di Taiwan. Il nemico n.
è ora la Cina? Non
c’è innocenza.
Disney proibisce
i suoi cartoni animati al suo pubblico, i bambini, per colpe varie di razzismo
che
nessuno
avrebbe subodorato. È il ridicolo il nuovo modo di essere occidentale,
mondiale? Oppure no. Il mondo si adegua da quasi un
secolo sempre al modo di essere americano, da Hollywood all’informatica, ai social, ai tatuaggi e ai
jeans sbucciati – anche alla pizza, che l’America dice americana. Ma in questo
proibizionismo sembra di no: l’Asia non segue, nemmeno l’Africa – giusto l’Europa,
un po’, per pavidità. È cominciato il declino americano?
Ha
fatto l’affare della vita rifilando Antonveneta al Monte dei Paschi, operazione
talmente conveniente
da portare al fallimento, di fatto, la più antica banca italiana. Ora ci prova
a Unicredit:
per rifilare il Monte dei Paschi alla (ex) più grande banca italiana? Questo
Orcel è proprio
quello che di direbbe un Costruttore, uno che fa la storia.
Si
fa la crisi politica per alchimie incomprensibili. A leggere i giornali e guardare
le tv. Mentre il motivo
c’è, e si sa: la “spartizione” del Recovery Fund. Ma non si dice. È la fine
dell’informazione.
Non
si ricorda crisi politica più sconcia, di mercanteggiamenti. Anche se per un business multimiliardario.
Niente programmi, niente politica – schieramenti, indirizzi. Attorno ai 5
Stelle, maggioranza
relativa di questo Parlamento, votati perché dovevano cambiare tutto. In
peggio?
Non
si sa che pensare del presidente Mattarella. Ha parlato di costruttori, e
subito glieli hanno tradotti
in “responsabili”, parlamentari sul mercato. Ha convocato Conte al Quirinale e Conte
gli ha detto:
ora non posso, devo girare un video propagandistico.
Conte
capo di ben due governi, di orientamento opposto, pur non essendo nessuno, né
un politico né una
personalità. Un fatto senza precedenti, se non nella Quarta Repubblica
francese, che ridusse la
Francia
da grande potenza a niente, nella prima e nella seconda guerra mondiale.
Si
è ridotta enormemente l’attività delle farmacie in questo lungo inverno di pandemia.
Il virus ha ridotto
la morbilità. O male peggiore scaccia male minore?
La globalizzazione ha
messo in crisi la democrazia -
e la pandemia ha messo in crisi tutte e due”. È preciso su “La verità”
l’ex ministro del Tesoro Tremonti, cultore della materia. Il coronavirus “ha
hackerato il software della globalizzazione, il suo meccano mentale tutto
positivo e progressivo. Superata l'emergenza sanitaria, restano gli effetti di
crisi mentale, sociale ed economica” – è “la globalizzazione che da sogno si
trasforma in incubo”.
Si inneggia ai
fondi anti-crisi, che moltiplicano il debito, che non si potrà pagare, e presto
neppure garantire. Quando la verità è agli occhi di tutti – nelle parole di Tremonti,
monello del re nudo: Bush jr. e Obama hanno rimediato alla crisi del 2008
creando “una quantità enorme di
moneta dal nulla. È quello che in Europa chiamiamo easing. E che sarà
all'origine della prossima crisi”.
L’ambasciatore
a Mosca Terracciano si è vaccinato col russo Sputnik. Costretto per questo a
giustificarsi: per “ragioni personali”. Mentre si sa: l’ambasciatore è uno dei
pochi (il solo?)
che ancora lavorano agli Esteri. Ministero diretto non a caso dal vagabondo Di
Maio: fuori
dalla
Libia, dall’immigrazione, da Pechino e Washington, perfino da Bruxelles,
Berlino e Parigi, in freddo
con Putin. Terracciano si occupa degli italiani in Russia, con una newsletter
che spiega cosa
fare,
in base alle decisioni del governo russo. Certo, non ci vuole molto, ma bisogna
voler lavorare.
Per
la terza volta nella Seconda (o Terza, o Quarta) Repubblica il governo cade con
– per – la Relazione
sullo stato della Giustizia: il secondo governo Prodi nel 2008, il governo
Monti nel 2013,
e
ora. La giustizia sarà un falso scopo, ma è un campo minato.
Nel
mentre che l’Italia resta appesa alla maggioranza relativa dei 5 Stelle, e al
loro Conte, con guru Grillo, la sindaca 5 Stelle di Roma nomina assessore alla cultura un’amica, dei
tempi del liceo, Lorenza Fruci. Senza
altra competenza. Sembra di sognare.
Alla
vecchia amica Fruci la sindaca Raggi aveva già dato una consulenza alle Pari
Opportunità. Con appannaggio più modesto, 27.570 euro, lordi, con questa
funzione: “Indirizzo e controllo politico in ordine alle progettualità afferenti
lo sviluppo delle politiche di genere per la promozione dei relativi diritti,
per l’accoglienza e il sostegno delle donne”.
Lorenza
Truci, neo assessora alla Cultura a Roma, vanta nel curriculum una “docenza su
Arabesque e Burlesque come credito formativo per i giornalisti dell’ordine di Alessandria”.
Ecco perché i giornali non si sa che farsene.
Il
governo ottiene la fiducia alla Camera, e dopo quattro giorni si dimette. Una
ginnastica per umiliare ulteriormente il Parlamento.
Riccardo
Nencini, senatore e segretario del Psi, salva al recupero dei tempi supplementari
il governo Conte. Claudio Martelli lo accosta a Arlecchino servitore di due padroni:
“Nela prima scena concede il simbolo del Psi a Renzi e fa gruppo con lui. Nela
seconda fa gruppo con Renata Polverini Fiamma Tricolore e vota la fiducia a
Conte – mentre dichiara che resterà con
Renzi….”. Replica Nencini: “Sbagliato. La Polverini è stata eletta a
destra, io a sinistra”. La sinistra della destra, la destra della sinistra? Si
capisce che il partito Socialista sia scomparso.
La
sindaca di Roma Raggi in corsa per la rielezione inaugura chilometri di
ciclabili deserte, moltiplica gli appaltini, dimette i non fedelissimi in
giunta, e dà un premio di produzione ai 22 mila dipendenti del Comune, per un anno in cui non solo “non lavorano” come vuole
la passi, ma “nemmeno sono venuti” in ufficio. Nessun vecchio politico avrebbe
avuto tanta immaginazione, è vero. E, certo, non è un caso di mafia al potere –
mafioso Grillo?
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