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La messa dei mentecattocomunisti
Era
domenica trent’anni fa come oggi, nel delirio anti-Usa per la guerra del
Golfo, e questo era lo stato dell’Italia, nel diario del 24 febbraio 1991:
“Il Tg 3 “Telekabul”, con il Tg 1, ha fatto
un’edizione straordinaria per il messaggio domenicale del papa a piazza San
Pietro. Il papa ne ha approfittato per fare l’apologia della dottrina sociale
della chiesa, che oltre un secolo fa con Leone XIII riconosceva il diritto al
sindacato, etc.. I comunisti si aspettavano parole di fuoco contro gli Stati
Uniti, o contro l’Occidente, che ha osato attaccare l’Irak, dopo l’invasione
irachena del Kuwait.
“Forse non c’è stata malizia nel papa,
nell’approfittare del collegamento straordinario per far sapere quanto sollecita
è la chiesa con i lavoratori. Ma i mentecattocomunisti se lo sarebbero più che
meritato, ridotti come si sono allo stato vegetale, anzi larvale, per voler navigare
sempre nello stesso inchiostro.
“Cos’è l’antioccidentalsimo, da parte di
occidentali a tutto tondo come i comunisti, se non un riflesso condizionato?
Del sovietismo? Comunisti, poi, che si
aggrappano alle sottane di Giovanni Paolo II, il papa che li ha denudati e esposti
al ludibrio. Da essi denunciato tredici anni fa come il papa della Cia…”
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