Giù le mani dagli untori
Il “Corriere della sera” fotografa in prima
pagina “la discoteca e la rissa alla Darsena di Milano” – “un formicaio” (“in
città, poi, troppi i locali aperti dopo le 18 e tanti giovani senza mascherina
ai tavoli”). La rissa dopo un rave party.
Sabato sera di festa a Milano due giorni dopo
la folla dei tifosi a Bergamo assembrati davanti allo stadio per Atalanta-Real
Madrid. Memori della folla tumultuante una settimana fa davanti a San Siro per
il derby Milan-Inter - niente del genere a Roma, una città dove il tifo è
tutto, per Roma-Lazio. Non contenti dei tanti morti seguiti un anno fa all’affollata
Atalanta-Valencia.
Questo dopo che è ormai noto a tutti, e comunque
sentimento comune, che la seconda ondata del covid-19, così massiccia in
Italia, è dovuta ai lombardi in dissennata vacanza in Sardegna, alle Eolie e in
Salento. Ma come non detto.
Ieri sera, in contemporanea con la rissa alla
Darsena di Milano, a “Otto e mezzo”, su la 7 di Urbano Cairo, Luca Telese e Lilli Gruber avevano proposto il
tema “La colpa è della Lombardia?”, o qualcosa di simile. Ma per dire il contrario.
Il panel era composto dal professor Galli, che da sinistra
difende la Lega, dal leghista del “Giornale” Stefano Zurlo, e da Antonella Boralevi,
che non vuol sentir parlare di Milano. Tutt’e tre concordi che la colpa è dell’Europa,
e di Roma, che non fanno arrivare i vaccini. Concordi anche nel togliere la
parola a Telese, che ha il ruolo dell’accusatore. Come da copione? Gruber sembra divertirsi. Cairo, siamo scemi?
Naturalmente, dire che la colpa è di è
sbagliato. Ma ci sono dei mezzi e dei metodi per confrontare la peste, e non si
vede perché la Lombardia se ne debba esentare, da un anno ormai.
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