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Il Sud al tempo di Columella
Se si tagliano i capelli in luna
calante non ricrescono. Lo starnuto è propizio, beneaugurante. Si direbbe il
contrario, ma così vuole la sapienza antica. Al Sud. Il canto della civetta è
segno di prossima morte, anche a Roma e sulle Alpi. Ma il folklore si vuole
meridionale. Con esiti in effetti impressionanti: questo “Sud antico” è la sintesi di una serie di ricerche sul campo nella Calabria grecanica ai piedi
dell’Aspromonte e sui Nebrodi, e più rapidamente in Val d’Agri, nella Grecìa
salentina, le Murge, la Daunia, il Matese, gli Aurunci, tra Cassino e Venafro, la Sardegna sopra
Olbia.
Lelli trova riscontri
testimoniali e pratici, e spiegazioni, di usi, detti, formulari, credenze,
pratiche, gesti, oggetti antichi, greci o latini. E spesso la spiegazione di problemi
filologici ardui, di lettura e interpretazione dei testi antichi. Decine,
centinaia di problemi filologici, di lettura significante di formule e pratiche
controverse, dei testi letterari e filosofici e di quelli tecnici (Columella,
Apostolio, Diogeniano, Artemidoro, Festo, Igino, Prisciano, Mauele Fileta,
Strabone, Zenobio et al.) che Lelli
può sciogliere con le sue rapide incursioni sul campo.
Tutto inizia con una fortunata
ricerca (vacanza?) del demofilologo all’agriturismo “Il Bergamotto” a Condofuri, area grecanica a
sud di Reggio Calabria. Una serie fortunata di riscontri di antichi riti e
credenze lo porta ad allargare l’indagine in altri siti. È una vendemmia ricca:
“Dopo quasi cinquecento interviste, dirette e indirette, su questionari che
tematizzano elementi di civiltà greca e romana – credenze e superstizioni,
canti popolari, favole e leggende, proverbi – ho potuto riscontrare che la
quasi totalità delle notizie antiche è ancora presente, nella memoria
‘folklorica’ di uomini e donne nati nella prima metà del Novecento, in
numerosissime aree del Meridione”. Lelli ne ricava anche una linea di sviluppo
della demofilologia: un invito “a rileggere tutta la produzione letteraria
greca e latina sub specie folkloris”.
Specie nei punti controversi, di difficile comprensione. In questo senso una ricerca
indubbiamente feconda.
Perché Sud antico? Una
rivendicazione? Un risarcimento? Il Sud Lelli trova “antico” rispetto al Nord.
Dove, spiega, “i riscontri comparativi con ‘credenze’ e ‘superstizioni’ greche
e romane ammontano, grosso modo, alla metà di quelli offerti dalle regioni meridionali”.
Emanuele Lelli, Sud antico, Bompiani, pp. 431, ril. €
19.
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