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A scuola d’arte con Manfredi, Buazzelli, Bonagura e Rossella Falk
Perfomance mostruosa di
Elio Germano nelle vesti di Nino Manfredi giovane, in scena in ogni singolo
fotogramma per due ore, sempre accattivante su mille registri. Ed è forse questa
la chiave del fascino del racconto, girato da Massimo Manfredi quattro anni fa,
riproposto da Rai Fiction per i cento anni della nascita di Manfredi padre.
Le vite si possono raccontare sempre
romanzesche, sorprendenti. Questa non ne ha bisogno, l’aneddotica è talmente
vasta che basta inscenarne qualche pezzetto. Qui è Manfredi giovane: dal sanatorio
“Forlanini” a Roma all’Accademia di Arte Drammatica, col “dottore” Orazio
Costa, che Camilleri ha abbondantemente celebrato. Compagni di corso, di
bevute, e di lunga impecuniosità Tino Buazzelli (il deuteragonista: il Grande
Attore Classico, impersonato da Stefano Fresi, anche lui di larga presenza scenica e sempre in palla), Rossella
Falck, Gianni Bonagura. O forse il fascino è in questa compagnia, pure così
variegata, di scuola e di vita – in tanta bravura quella del regista sembra perfino
ovvia.
Massimo Manfredi, In arte Nino, Rai 1, Raiplay
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